Figlio del pittore Domenico Guardi, Francesco Guardi nacque nel 1712 a Venezia, dove rimase per la maggior parte della sua vita. Prima di avvicinarsi alla corrente vedutista, e seguì l’apprendistato presso la bottega del fratello Gian Antonio e lavorò a diverse opere di soggetto religioso.
Alternò per molti anni la produzione religiosa a quella di vedute e capricci, studiando la tecnica di questi ultimi presso lo studio di Michele Marieschi. Solo a partire dagli anni Sessanta si dedicò interamente alla realizzazione di vedute, caratterizzate da una cifra stilistica definita e distinta da quella di Canaletto. A differenza di quest’ultimo, infatti, Guardi è definito da un’originalità lontana dal rigore e dall’attenzione al vero del grande maestro veneziano; nelle opere dell’ultimo artista del vedutismo appare una tendenza quasi preromantica in cui a dominare è una riflessione introspettiva più che l’attenzione alla realtà. Risulta molto difficile inserire totalmente all’interno di una corrente definita Guardi: se è vero che almeno inizialmente è molto attento alla lezione di Canaletto, poi se ne allontana con la realizzazione di capricci, superando però i limiti di questi ultimi con l’inserimento di peculiarità che sembrano anticipare l’Impressionismo.
Veduta di Piazza San Marco
Veduta di Piazza san Marco databile intorno al 1760 è una delle prime vedute di Francesco Guardi: l’influenza di Canaletto è evidente, tuttavia si può già scorgere all’interno della tela una dimensione intimista. I colori sono scuri, i contorni delle figure meno delineati e l’atmosfera tesa.
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La rappresentazione si svolge al tramonto: nonostante ciò la luce proviene erroneamente da nord, ad indicare che Guardi ha inserito un dato irreale all’interno della tela, tipico dei capricci. Questo dettaglio conferisce all’opera una connotazione soggettiva e poco rigorosa.
Il molo verso Santa Maria della Salute
Realizzata tra il 1775 e 1780, la tela mostra il totale distacco dalla produzione di Canaletto: protagonista del dipinto è il cielo scuro che renda cupa l’intera veduta. I cittadini conferiscono staticità all’ambiente, mentre l’acqua appare mossa. Santa Maria della Salute passa in secondo piano alla tendenza preromantica di Guardi che proietta nella veduta un’atmosfera sfuggente e malinconica .
Arco fantastico con figure umane
Si tratta sicuramente del manifesto della pittura di Guardi, che ha ormai abbandonato la proprietà della vista per dedicarsi al capriccio.Il luogo rappresentato è di fantasia : un arco rinascimentale occupa la maggior parte della tela e sovrasta quattro figure umane intrappolate tra le rovine infestate da erbacce. L’atmosfera è resa tetra dal cielo plumbeo e da una sensazione di decadenza.