La mostra “Viaggio in Italia XXI. Lo sguardo dell’altro”, non ricalca le tracce del Grand Tour nel Ventunesimo Secolo ma esplora, nell’epoca attuale, l’idea del soggiorno nel Bel Paese. Per molti è viaggio alla ricerca delle radici indoeuropee o della propria identità, per altri momentaneo svago e parentesi godereccia, per altri ancora approdo di salvezza da situazioni di guerra e povertà estrema.
Viaggio in Italia XXI? “Io sono stanco di spaghetti, pizza e mandolino” scrive Inoki, un cantante della nuova generazione, nella canzone Non mi avrete mai. Effettivamente, la stanchezza di chi conosce veramente una realtà deriva dalla stereotipizzazione delle caratteristiche della realtà stessa, dalla sua banalizzazione semplicistica, dall’uso di nascondere – troppo spesso – la polvere sotto il tappeto. Il Bel Paese è ora meta di un turismo massivo “da pacchetto” preconfezionato, un turismo non ricercato e ritagliato sul corpo individuale del visitatore e sui suoi reali interessi.
LA MOSTRA VIAGGIO IN ITALIA XXI E IL VIAGGIO DI GOETHE
Fino al 9 aprile 2023 è possibile visitare al Museo Casa di Goethe, a Roma, la mostra Viaggio in Italia XXI – Lo sguardo sull’altro curata da Ludovico Pratesi. Gli artisti presenti sono Francesco Arena, Guido Casaretto, Johanna Diehl, Esra Ersen, Silvia Giambrone, Benedikt Hipp, Christian Jankowski, Alessandro Piangiamore. L’esposizione si struttura sull’incrocio di sguardi degli otto artisti coinvolti. Ad accoglierci è il nuovo direttore insediatosi lo scorso aprile Gregor H. Lersch che fa gli onori di casa con preparazione ed eleganza.
Johann Wolfgang von Goethe passò a Roma alcuni mesi, arrivando nel 1786 e vivendo presso il suo amico pittore Johann Heinrich Wilhelm Tischbein (ora Via del Corso, 18) durante il suo celebre viaggio in Italia. Non fu un vero e proprio Grand Tour ma i due anni spesi in Italia lo ispirarono per la stesura di alcuni passi del Faust (pubblicato nel 1808). Ad esempio, la processione delle maschere presente nel dramma riprende il gusto e le suggestioni del carnevale romano.
COPPIE DI ARTISTI A CONFRONTO, LO SGUARDO SULL’ALTRO
La mostra Viaggio in Italia XXI. Lo sguardo sull’altro si snoda per alcune sale del museo, costruendosi per binomi di artisti. Nella prima stanza troviamo Francesco Arena ed Esra Ersen. La seconda, in “Diario”, registra fotograficamente degli “assemblage” temporanei: sono cumuli di foglie e rifiuti buttati a terra dai passanti e raccolti insieme da alcuni migranti, gente invisibile che agisce negli interstizi della città adempiendo a un compito di pulizia stradale, che dovrebbe essere svolto dagli addetti alla nettezza urbana. Arena, invece, usa tre blocchi in bronzo patinato per incidere stralci di poesia quotidiana visivo-verbale come “neve sciolta cade in mare dalla banchina insieme ai biglietti stracciati dell’aliscafo”. Le frasi in carattere stampatello si leggono su quelli che sembrano panetti di argilla o mattoni ancora crudi.
SILVIA GIAMBRONE, LO SCAMBIO EPISTOLARE CON UN’AMICA CHE NON C’È PIÙ
L’artista di origine sicula Silvia Giambrone per Viaggio in Italia XXI parte dalla rilettura de I dolori del giovane Werther per riflettere sull’idea della vulnerabilità. Oggi “non si parla di pura pena d’amore senza la rabbia. Nei social si tende sempre a mostrarsi o felici o adirati o ambiziosi”…Werther si suicida per un amore non corrisposto così, nella sua opera Off the pain (2022), Giambrone rievoca una conversazione scambiata con una sua amica, la sera prima che si levasse la vita. Il viaggio in questo caso si proietta verso i delicati territori dell’intimità. Guido Casaretto nel video Crossing Carnevale (2019) fa indossare a dei performer maschere tradizionali sarde. 4 Mamuttones si muovono su un lago salato turco “tematizzando così l’appropriazione culturale e il trasferimento di rituali nel Mediterraneo”.
IL VIAGGIO COME DIMENSIONE SPIRITALE E CHIAVE IRONICA
Christian Jankowski e Alessandro Piangiamore propongono una lettura più spirituale e ironica del tema. Alessandro Piangiamore porta un lavoro realizzato su carta giapponese: Qualche uccello si perde nel cielo. Su due monotipi ha catturato delle piume svolazzanti, incastonate nel blu notte come fossero parte del firmamento. Piangiamore è partito tuttavia da un episodio quotidiano: accompagnando ogni giorno il bambino a scuola, costeggiava il parco del Colle Oppio dove notava il librarsi nell’aria di piccole piume arruffate, perse da qualche uccellino.
Christian Jankowski, infine, è presente con un video girato nel 2011 all’interno di Santo Spirito in Sassia (Roma): 13 persone partecipano a finti provini per interpretare Gesù. Casting Jesus denuncia in maniera ironica lo show-business del Vaticano attraverso le figure dei giudici che danno indicazioni e cercano di individuare la perfetta pantomima del figlio di Dio. Tra i performer, nel ruolo di giudice, anche Giuseppe Garrera.
-Giorgia Basili
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