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Canaletto, il maggior interprete del vedutismo veneziano

Nato a Venezia nel 1697, Giovanni Antonio Canal fu avviato alla pittura dal padre Bernardo Cesare: quest’ultimo dipingeva fondali scenografici per la messa in scena di opere melodrammatiche. Nel 1718 padre e figlio si recarono insieme a Roma: il soggiorno nella capitale fu fondamentale per Canaletto che entrò in contatto con Gaspar van Wittel ed ebbe l’occasione di conoscere e studiare diverse tele vedutiste.

Le prime committenze ufficiali risalgono agli inizi degli anni Venti: già nelle opere della gioventù è possibile rintracciare una grande maestria nella realizzazione delle tele e uno stile ben definito. Negli anni Quaranta la fama dell’artista divenne tale da permettere a Canaletto di trasferirsi a Londra, dove era ammirato da molti collezionisti: rimase nella capitale inglese fino al 1956 quando decise di tornare a Venezia dove trascorse gli ultimi anni dedicandosi alla realizzazione di capricci.

Piazza san Marco verso la Basilica

Olio su tela del 1723, Piazza san Marco verso la Basilica è uno dei dipinti della fase iniziale della carriera di Canaletto. Nonostante quest’ultimo non fosse ancora un artista affermato, l’opera è caratterizzata da uno stile definito e maturo.

Piazza san Marco viene mostrata da una prospettiva rialzata che ci permette di distinguere tutti gli elementi raffigurati. Protagonisti del dipinto sono la Basilica e il Campanile: quest’ultimo svetta sulla piazza, nascondendo parzialmente Palazzo Ducale e sovrastando i cittadini.

Dalla tela emerge già la tendenza stilistica di Canaletto: il forte realismo, una spiccata attenzione ai dettagli e la volontà di intrappolare l’attimo in una dimensione senza tempo.

Piazza San Marco verso la Basilica, olio su tela, 1723

Il Pra della Valle di Padova

Opera della maturità di Canaletto meno conosciuta rispetto a dipinti come Veduta del bacino di San Marco dalla punta della Dogana, Il Pra della Valle di Padova databile tra il 1740 e il 1746 è un olio su tela che contiene tutte le cifre stilistiche della maturità dell’artista.

Il dipinto raffigura la famosa piazza padovana prima dell’inizio dei lavori iniziati nel 1775: la grande distesa erbosa è popolata da molti cittadini colti nello svolgersi delle attività quotidiane; un uso sapiente della luce conferisce dinamismo alla rappresentazione: vi è uno spiccato contrasto tra la parte ad ovest, dove ormai il sole calato, e quella ad est ancora illuminata dal sole. In particolare, è la Basilica di Santa Giustina a svettare sulla piazza pervasa dalla luce pomeridiana.

In questa tela si fondono perfettamente la dimensione naturalistica, architettonica e cittadina.

Il Pra della Valle in Padova - Wikipedia

Il Pra della Valle di Padova, olio su tela, 1740-1746

Capriccio con colonnato e cortile

Si tratta di una delle ultime tele dell’artista, rientrato a Venezia da Londra. Canaletto sacrifica qui la resa realistica indirizzandosi verso una dimensione idilliaca e quasi metafisica: la presenza umana è sacrificata in favore di un’architettura rococò che sembra tratta dalla fantasia dell’artista più che dalla realtà.

Canaletto, Capriccio con colonnato e cortile

Capriccio con colonnato e cortile, olio su tela, 1765

01636

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