Dopo aver analizzato i simboli iconografici dei santi, in questo articolo saranno illustrati i simboli specifici ed inconfondibili che permetteranno al fedele spettatore di riconoscere la santa dipinta in una pala d’altare.
Santa Maria Maddalena e Sant’Anna
Maria Maddalena è rappresentata come una giovane donna dai lunghi capelli (di norma rossi), che tiene in mano un’ampolla ripiena di unguenti con i quali lavò i piedi di Cristo. Spesso è presente nell’iconografia della Crocifissione dove è dipinta ai piedi della croce, solitamente in ginocchio e con le braccia al cielo. Sono caratterizzate dalle raffigurazioni più tipiche: prima dell’incontro con Cristo è vestita riccamente e adorna di gioielli; dopo la conversione è effigiata con vestiti umili, spesso seminuda, coperta dai capelli. Gli attributi della Maddalena penitente sono le lacrime, il crocifisso e il teschio. Altre rappresentazioni, sebbene meno diffuse, sono quelle del Noli me tangere («Non mi toccare»: Maddalena fu una delle prime ad incontrare Gesù risorto che le impedì di toccarla), dell’estasi o della meditazione.
Su sant’Anna, madre di Maria, non ci sono riferimenti biblici e dunque notizie certe, tutto ciò che si sa lo si ricava dai testi apocrifi.Di norma è raffigurata come donna matura con Maria e il Bambino o accompagnata da san Gioacchino , effigiato come un anziano signore dalla barba bianca.
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Ricorrente è l’immagine in cui riceve la visita dell’angelo o in cui incontra il marito nei pressi della porta della città e lo abbraccia o si scambia con lui un tenero bacio: quest’ultimo topos iconografico fu avviato nella Cappella degli Scrovegni da Giotto , il quale realizzò il primo bacio della storia dell’arte.
Santa Caterina d’Alessandria, santa Cecilia e santa Chiara d’Assisi
Della vita della Santa si sa molto poco: secondo la tradizione si tratta della figlia del re Costa, motivo per il quale viene spesso raffigurata con una corona . È inoltre accompagnata solitamente da una spada, un anello o la palma del martirio. L’attributo iconografico più ricorrente è la ruota dentata , strumento utilizzato durante il martirio della Santa voluto dall’imperatore romano Massenzio nel 305 dC.
Vergine martire, santa Cecilia è la patrona della musica : è dunque effigiata spesso accompagnata da strumenti musicali. Fu condannata al rogo per la sua fede cristiana ma riuscì a sopravvivere alle fiamme e in seguito fu vittima di decapitazione, motivo per il quale spesso nelle rappresentazioni la santa viene raffigurata con un taglio sul collo.
Fondatrice dell’ordine delle Clarisse, santa Chiara è effigiata con l’abito monacale e il capo coperto da un velo. Spesso accanto a San Francesco, può avere tra le mani un giglio, la palma del martirio o l’ostia.
Sant’Agnese e santa Lucia
Santa morta martire durante le persecuzioni dei cristiani sotto Diocleziano, sant’Agnese è contraddistinta dall’attributo dell’agnello : secondo la tradizione fu condannata al rogo ma riuscì ad uscire indenne dalle fiamme. In seguito, fu uccisa con la modalità con cui con cui si uccidevano gli agnelli: trafitta da una spada alla gola.
Effigiata come una giovane donna, santa Lucia tiene in una mano la palma del martirio e nell’altra un vassoio con due occhi : Santa Lucia è infatti la protettrice della vista a causa dell’etimologia del suo nome ( Lux , luce). Può anche avere con sé il Vangelo, una candela o un giglio.
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