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Breve guida all’iconografia delle sante

Dopo aver analizzato i simboli iconografici dei santi, in questo articolo saranno illustrati i simboli specifici ed inconfondibili che permetteranno al fedele spettatore di riconoscere la santa dipinta in una pala d’altare.

Santa Maria Maddalena e Sant’Anna

Maria Maddalena è rappresentata come una giovane donna dai lunghi capelli (di norma rossi), che tiene in mano un’ampolla ripiena di unguenti con i quali lavò i piedi di Cristo. Spesso è presente nell’iconografia della Crocifissione dove è dipinta ai piedi della croce, solitamente in ginocchio e con le braccia al cielo. Sono caratterizzate dalle raffigurazioni più tipiche: prima dell’incontro con Cristo è vestita riccamente e adorna di gioielli; dopo la conversione è effigiata con vestiti umili, spesso seminuda, coperta dai capelli. Gli attributi della Maddalena penitente sono le lacrime, il crocifisso e il teschio. Altre rappresentazioni, sebbene meno diffuse, sono quelle del Noli me tangere («Non mi toccare»: Maddalena fu una delle prime ad incontrare Gesù risorto che le impedì di toccarla), dell’estasi o della meditazione.

Maria Maddalena in estasi, Caravaggio, olio su tela, 1606

Noli me tangere, Tiziano, olio su tela, 1511 National Gallery

Su sant’Anna, madre di Maria, non ci sono riferimenti biblici e dunque notizie certe, tutto ciò che si sa lo si ricava dai testi apocrifi.Di norma è raffigurata come donna matura con Maria e il Bambino o accompagnata da san Gioacchino , effigiato come un anziano signore dalla barba bianca.

Vedi anche Breve guida all'iconografia dei santi meno communi

Ricorrente è l’immagine in cui riceve la visita dell’angelo o in cui incontra il marito nei pressi della porta della città e lo abbraccia o si scambia con lui un tenero bacio: quest’ultimo topos iconografico fu avviato nella Cappella degli Scrovegni da Giotto , il quale realizzò il primo bacio della storia dell’arte.

Sant'Anna, la Vergine e il Bambino con l'agnellino

Sant’Anna, la Vergine e il Bambino con l’agnellino, Leonardo da Vinci, olio su tavola, 1510-1513.Museo del Louvre Parigi

Santa Caterina d’Alessandria, santa Cecilia e santa Chiara d’Assisi

Della vita della Santa si sa molto poco: secondo la tradizione si tratta della figlia del re Costa, motivo per il quale viene spesso raffigurata con una corona . È inoltre accompagnata solitamente da una spada, un anello o la palma del martirio. L’attributo iconografico più ricorrente è la ruota dentata , strumento utilizzato durante il martirio della Santa voluto dall’imperatore romano Massenzio nel 305 dC.

Santa Caterina d’Alessandria, Raffaello, olio su tavola, 1508 National Gallery, Londra

Vergine martire, santa Cecilia è la patrona della musica : è dunque effigiata spesso accompagnata da strumenti musicali. Fu condannata al rogo per la sua fede cristiana ma riuscì a sopravvivere alle fiamme e in seguito fu vittima di decapitazione, motivo per il quale spesso nelle rappresentazioni la santa viene raffigurata con un taglio sul collo.

Santa Cecilia, Stefano Maderno, 1600, marmo Basilica di Santa Cecilia in Trastevere, Roma

Fondatrice dell’ordine delle Clarisse, santa Chiara è effigiata con l’abito monacale e il capo coperto da un velo. Spesso accanto a San Francesco, può avere tra le mani un giglio, la palma del martirio o l’ostia.

Santa Chiara, Giotto, affresco, terzo decennio del XIV secolo Cappella Bardi (Santa Croce) 

Sant’Agnese e santa Lucia

Santa morta martire durante le persecuzioni dei cristiani sotto Diocleziano, sant’Agnese è contraddistinta dall’attributo dell’agnello : secondo la tradizione fu condannata al rogo ma riuscì ad uscire indenne dalle fiamme. In seguito, fu uccisa con la modalità con cui con cui si uccidevano gli agnelli: trafitta da una spada alla gola.

Il martirio di sant’Agnese, Vincente Massip, XV secolo

Effigiata come una giovane donna, santa Lucia tiene in una mano la palma del martirio e nell’altra un vassoio con due occhi : Santa Lucia è infatti la protettrice della vista a causa dell’etimologia del suo nome ( Lux , luce). Può anche avere con sé il Vangelo, una candela o un giglio.

Santa Lucia, Jacopo Palma il Giovane, olio su tela, 1620, Chiesa dei SS. Geremia e Lucia, Venezia

Leggi anche: La breve guida all'iconografia dei santi
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