L'opera databile al 1700 si presenta in ottimo stato di conservazione e con eccezionali pigmentazioni originali.
Santa Caterina d'Alessandria, morta all'età di 18 anni, viene descritta come una bella fanciulla, figlia di un re ed educata fin dalla tenera età alle arti liberali.
Nel 305 un imperatore romano tenne grandi festeggiamenti in suo onore ad Alessandria, Caterina era a palazzo in mezzo ai festeggiamenti, durante i quali si celebravano riti pagani con sacrifici di animali.
Caterina rifiutò i sacrifici e chiese all'imperatore di riconoscere in Gesù Cristo il redentore dell'umanità, sostenendo il suo invito con profondità filosofica.
L'imperatore rimase colpito sia dalla bellezza che dalla cultura della giovane nobildonna e convocò un gruppo di retori per convincerla a onorare gli dei pagani e le chiese di sposarlo.
I retori non solo non riuscirono a convertirla, ma essi stessi, grazie all'eloquenza di Caterina, si convertirono al cristianesimo.
L'imperatore ordinò la pena di morte per i retori e dopo l'ennesimo rifiuto di Caterina la condannò a morire sotto la tortura della ruota dentata.