Firmato in basso a sinistra
Con cornice: cm 47.5 x 57 x 4.5
Studiò all’Accademia napoletana: fu allievo del Cammarano, di Domenico Morelli e di Filippo Palazzi, dai maestri ricevette insegnamenti che non abbandonò mai del tutto, infatti rimase sempre influenzato dall’ultimo Ottocento napoletano anche quando le circostanze lo portarono a vivere lungamente a Londra e a Parigi.
Altri climi, altre esperienze e l’ ammirazione per De Nittis, modificarono nel vaglio quotidiano il colore e le forme della nativa tradizione ed egli, arricchì di nuova linfa la sua pittura.
La scelta francese ( Corot ), operò sulla sua arte una profonda trasformazione e segnò il suo periodo di massima ricerca che va dal 1935 al 1940.
Eugenio Scorzelli fu, soprattutto negli anni della maturità, pittore appartato e discreto, geloso della sua tranquillità e non desideroso di particolari riconoscimenti, se non quelli -ambitissimi, necessari - delle persone che stimava e alle quali era legato da vincoli d'affetto e di vita condivisa; il suo talento e il suo rigore non lo portavano mai al banale, fu sempre attento a chiudere i 'toni' nella linea con sonorità e vibrazione ragguardevoli e costruiva compositivamente il quadro.
Ritratti, quadri di figura, scene di vita quotidiana, paesaggi, vedute di città compendiano la sua dignitosa produzione di oltre quarant’anni.
Particolare, affilatissima è la sua capacità di "leggere" gli interni come immagini significative della vita e degli affetti che li abitano e li fanno vibrare di emozioni, fino a renderli intensamente vivi, ancora più vivi delle figure che in essi respirano piano e, spesso, tacciono; infatti per un attimo, ognuno è solo e così ama ritrarre il pittore, che non accosta quasi mai nello stesso dipinto le diverse figure, come se ci tenesse a riconoscere a ognuna la propria, specifica identità ed a coglierne il valore assoluto di persona, di individuo inimitabile ed insostituibile.
Ma Eugenio Scorzelli è intimamente pittore e come tale si accosta alla realtà, "sentendola" innanzitutto attraverso lo sguardo. È perciò attratto in particolare dai giochi di luce che si creano, dagli effetti di chiaroscuro e di controluce, dalle nuove porzioni del reale cui anche un singolo raggio sa dar vita nell'ombra.
Per vari anni insegnò all’Accademia di Belle arti di Napoli e per quindici anni presso l’ Accademia di Brera.
Musei:
San Lazzaro di Savena, Bologna,
Villa San Giacomo, Fondazione Card. Giacomo Lercaro
I suoi dipinti sono custoditi inoltre in Gallerie e Musei a Londra, Parigi, Bruxelles e in numerose raccolte private in Italia e all’estero.
Il dipinto è in buone condizioni.
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