Con cornice 67 x 60,5 x 2,5 cm
Fitrmato, datato e tirolato in basso a sinistra
Esposizioni: Pittura figurativa dei maestri italiani del Novecento (Bergamo, Italy, Contro Culturale S. Bartolomeo, 11-26.11.2006)
Inizialmente fu allievo nello studio d'arte dello scultore Emanuele Caggiano che nel 1864 abbandonò per entrare nello studio di Lisa, scultore di tendenza realista.
Le prime opere di Gemito nascono dallo studio dal vero della realtà napoletana, come i monelli di strada e i popolani che danno luogo a una serie di lavori che rompono con la tradizione scultorea consolidata e che portano a un inedito legame tra un intenso naturalismo di ispirazione moderna e la rievocazione di un mondo archeologico.
Espone nel 1860 e nel 1873 all'Esposizione Promotrice di Napoli.
Nel 1877 si reca a Parigi dove l'anno successivo espone al Salon de Paris e ottiene un certo successo, tanto da rimanere nella capitale francese fino al 1880. Il lungo soggiorno gli offre l'opportunità di stringere alcune amicizie fondamentali, come quella con Ernest Meissonnier che, oltre a essere suo amico e consigliere, diventa anche suo mecenate e modello.
Nel 1880 Gemito torna in Italia, stabilendosi a Capri e nello stesso anno espone a Torino alla IV Esposizione Nazionale e al Salon de Paris. Nel 1883 costruisce una propria fonderia con l'aiuto finanziario dell'olandese Oscar du Mesnil, al quale Gemito dona un busto in bronzo a grandezza naturale. Nel 1885 espone ad Anversa e nel 1900 di nuovo a Parigi. L'elaborazione scultorea si fa sempre più raffinata e cesellata, quasi secondo un prestigioso gusto orafo. Nel 1909 espone alla V Esposizione Internazionale di Venezia dove presenta un numero maggiore di opere su carta rispetto a quelle scultoree, così come la sua ultima mostra a Roma nel 1911 è composta quasi esclusivamente da disegni.
Vincenzo Gemito rimane il più illustre rappresentante della scultura impressionista italiana e di notevole realizzazione sono i suoi disegni coltivati in tutti i periodi della sua vita, nei quali è ben visibile l'influenza di Mariano Fortuny, ritratti e figure ottenuti con una maniera squisitamente pittorica, fatta di minuziose ricerche chiaroscurali, effetti di luce, macchie forti.
Alla Biennale di Venezia del 1932 gli fu dedicata una mostra commemorativa di 54 opere.
Il dipinto è in ottime condizioni.
Restiamo a disposizione per ulteriori informazioni.
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