Domenico Carnevale (Sassuolo, 1524 – Modena, 1579)
Adorazione dei Pastori
Olio su rame, cm 42 x 28
Cornice cm 54 x 36
Perizia del Prof. Emilio Negro
Il dipinto rappresenta l’Adorazione dei pastori, il Bambino al centro, con accanto la Madonna inginocchiata in preghiera e un angelo alle spalle; verso di lui si rivolgono in primo piano una donna con bambino in braccio, un pastore con pecora sulla destra, uno zampognaro sulla sinistra e vari altri personaggi sia maschili che femminili. Le architetture dello sfondo, fra le quali si intravede uno scorcio di paesaggio, sono celate nella parte superiore dalle nubi, ove si accampa una “gloria celeste” con tre angioletti in volo.
Il dipinto evidenzia caratteri manieristici riconducibili alla seconda metà del Cinquecento, e può essere ricondotto a un autore d’ambito modenese, con richiami stilistici ai bolognesi Samacchini (1532 - 1577) e Passerotti (1529 - 1592). Più precisamente è da attribuire a Domenico Carnevale (1524-1579), fra i più considerevoli maestri del Cinquecento attivi in area locale. Il Carnevale si formò in Emilia, sua terra d'origine, dove lavorò molti anni. Dalle sue opere traspare però anche una chiara influenza romana, dettata da una lunga esperienza nell'Urbe, durante la quale si dedicò altresì al restauro della Cappella Sistina. Formatosi nell'ambiente tardo-manierista modenese, risulta legato anche alla tradizione parmense correggesca e ferrarese dossesca; il Carnevale mantiene inoltre nella sua opera sempre un lieve sentimento arcaico, erede della tradizione tardo-manierista romana.
Il principale riferimento stilistico va individuato in un'opera analoga per soggetto e impostazione iconografica, proveniente dalla chiesa del Pio Istituto Orfanelle di San Geminiano di Modena, attualmente parte della Raccolta d’Arte della Provincia, attribuita alla stessa influenza del Carnevale. Un altro interessante confronto va individuato con Una presentazione di Gesù al tempio, alla Galleria Estense di Modena.