Giovanni Bonazza fu il capostipite di una famiglia di scultori che operarono a cavallo del XVII e del XVIII secolo soprattutto in ambito padovano. Fu allievo di Giusto Le Court (a cui resterà sempre legato nello stile) e di Filippo Parodi e fu attivo a Venezia, Treviso, nel Polesine e soprattutto a Padova, dove si trasferì nel 1696 o nel 1697. Ebbe numerosi figli, tra i quali Francesco, Tommaso e Antonio, anche loro valenti artisti.
Le sue qualità fondamentali sono il movimento, dovuto all'enfasi della linea e della luce, che dà una corposità agitata, ma sostanzialmente tenera, una più lieve interpretazione del chiaroscuro e una vibrazione meno nervosa di quella appresa dal Parodi. I suoi personaggi sono fortemente caratterizzati, il volto spesso piegato in smorfie che ricordano il ghigno sornione del nostro satiro su cui, con grande realismo, compaiono grossi porri : basti pensare al "Busto di Bacco" o al "Busto di Eraclito" ma anche alla "Testa di Satiro" del Bonazza.
Il medaglione in marmo presenta un piccolo vecchio restauro conservativo sullo sfondo.
Misure
H cm 35
L cm 26
P max cm 6,5
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