Bottega di Andrea del Sarto, pseudonimo di Andrea d'Agnolo di Francesco (Firenze 1486 - 1530)
Attribuibile a Jacopo di Giovanni di Francesco, detto Jacone (Firenze, 1492 - 1554)
Olio su pannello 72 x 56 cm. In cornice 109 x 94 cm.
Provenienza: Sotheby’s New York, 29.01.2016, Master Paintings Sale, lotto 426, come Jacopo di Giovanni di Francesco, detto Jacone (Firenze, 1492 - 1554) -Stima (30.000 $ - 40.000 $ ) -
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Il dipinto proposto, collocabile nella metà del Cinquecento, raffigura la Madonna che sorregge amorevolmente il Gesù Bambino con entrambe le mani. Il piccolo, che guarda fisso verso di noi con un sorriso ammiccante ma nel contempo intimidito, è teneramente avvinghiato alla madre usando la sua gamba sinistra per sostenersi. Appare come distratto dalla presenza dell'osservatore e la sua improvvisa torsione attiva il dipinto.
Lo stile plastico, incisivo ma formalmente armonioso e ben bilanciato, consente di inquadrare il dipinto nella più bella produzione del Rinascimento fiorentino. Indugiando sui dettagli è agevole ricondurne l’operato alla bottega di Andrea del Sarto (Firenze 1486 - 1530), uno degli esponenti più eccelsi di questo periodo, definito dal Vasari pittore "senza errori", elogiandone la perfezione formale, la rapidità e sicurezza d'esecuzione.
ll suo stile, caratterizzato da un notevole equilibrio compositivo e da un elevato controllo formale, ebbe grande influenza sui pittori fiorentini del Cinquecento tanto da essere ritenuto fondamentale per la genesi della “maniera”, coniugando in maniera eccezionalmente armoniosa lo schema piramidale tipico delle Madonne di Raffaello con la monumentalità delle figure derivate da Michelangelo.
Incentrata sulla ricercatezza delle pose, in special modo quella del piccolo Gesù, e sulla vivacità della materia cromatica, la sacralità dell’immagine viene ammorbidita dai gesti spontanei tra i due personaggi, che portano a far pensare a una scena di vita quotidiana, più che a un’immagine religiosa. Anche la graziosa espressione del bambino, che scruta l’osservatore con aria vivace, testimonia la destinazione domestica dell’opera.
In opere come questa era infatti sostanzialmente contenuta la nuova proposta per un’arte sacra, profondamente immersa nello spirito innovatore della nuova classe dirigente fiorentina, tesa a contemperare l’aspetto religioso con quello profano.
Entrando nello specifico, il dipinto in esame, da collocare intorno alla prima metà del sedicesimo secolo, venne venduta da Shoteby’s New York (Master Paintings & Sculpture Day Sale - 29 January 2016), non ancora restaurato, come attribuita a Jacopo di Giovanni di Francesco, detto Jacone (Firenze, 1492 - 1554), formatosi nella bottega di Andrea del Sarto, del quale fu stretto amico e collaboratore.
Jacone, che fu interprete di una pittura singolare ed eccentrica e tra gli artisti più creativi ad essere formati nello studio di Andrea del Sarto, dimostra nel nostro dipinto chiaramente l'influenza del suo maestro Andrea del Sarto, ma anche quella dei suoi contemporanei, Rosso Fiorentino e Pontormo, anch’essi allievi di Del Sarto.
Sebbene la sua identità di artista sia meno definita rispetto a quella di alcuni suoi contemporanei, Jacone era ben noto a Giorgio Vasari, che descrisse dettagliatamente il suo stile di vita dissoluto, nonché la sua fantastica abilità grafica.
Data la somiglianza del modo di disegnare così come della stesura cromatica, siamo indotti a pensare che il dipinto qui in esame sia stato dipinto da Jacone immediatamente dopo la scomparsa del maestro Andrea, cui era tanto legato e da lui stimato, pertanto intorno al 1530-40 (così come ipotizzato anche da Christie’s), cronologicamente vicino alla grande pala d'altare della Madonna col Bambino e i santi Francesco e Sebastiano (Pinacoteca Comunale, Città di Castello, Umbria), dove i prototipi facciali della Vergine col Bambino sono similmente distinti.
Vasari nota che l'artista produsse un certo numero di raffigurazioni della Madonna, che furono rapidamente esportate in Francia da esperti mediatori fiorentini, senza dubbio per soddisfare il gusto in quel paese per tali raffigurazioni, motivato dal breve soggiorno del suo maestro del Sarto lì nel 1518-19.
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:
Il dipinto è venduto completato da una piacevole cornice ed è corredato di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.
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È anche possibile vedere il dipinto nella galleria di Riva del Garda, saremo lieti di accogliervi per mostrarvi la nostra raccolta di opere.
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