Urali, anni ’70-’80
Tecnica: tempera su cartone
Misure: 40 x 40 cm (53 x 51 cm con cornice)
Firma: firmato in basso a destra “Газукин В.” (Gazukin V.), titolato e annotato sul retro
Stato di conservazione: buono
Opera significativa all’interno dell’avanguardia degli Urali, movimento di cui Valery Gazukin fu una delle figure di spicco. Il ritratto evidenzia il suo approccio sperimentale al colore e alla scomposizione delle forme, elementi fondamentali della sua ricerca artistica. Le campiture cromatiche vivaci e il contrasto tra luce e ombra amplificano la profondità psicologica del soggetto.
Negli anni ’70, nel panorama artistico sovietico, allontanarsi dal realismo socialista, unico stile ufficialmente riconosciuto, rappresentava un atto audace e di rottura. In questo contesto, l’avanguardia degli Urali si affermò come un fenomeno di ribellione culturale contagiosa, offrendo un’alternativa artistica e intellettuale. Gazukin fu tra coloro che sfidarono le convenzioni, esplorando nuove forme espressive e riallacciandosi alla tradizione delle avanguardie russe del primo Novecento.
Gazukin fu membro della storica “Akkademija Sadki”, un gruppo d’avanguardia nato a Orenburg negli anni ’70, che univa pittura, estetica teorica e performance artistiche. Questo collettivo ottenne notorietà internazionale, con esposizioni e vendite a Parigi e Londra, dove venne definito “l’arte clandestina degli Urali”.
Valery Gazukin, nato a Orenburg nel 1951, si laureò all’Istituto Pedagogico A. I. Herzen di Leningrado nel 1974. Membro dell’Unione degli Artisti della Russia dal 1980, partecipò a numerose mostre nazionali e internazionali. Le sue opere sono conservate in collezioni museali e private, tra cui il Museo di Belle Arti di Orenburg, la Galleria d’Arte di Perm, il Museo di Ekaterinburg, oltre che in collezioni in Russia, Estonia e Francia.
Provenienza: collezione privata francese