Nature morte con pesci

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Descrizione dell’oggetto d’antiquariato :

"Nature morte con pesci "
Scuola napoletana, XVII secolo

Nature morte con pesci 

(2) Olio su tela, cm 46 x 62

Con cornice, cm 65 x 80

La luminosità e la vivace costruzione scenica designano la qualità della coppia di nature morte presa in esame e conducono la ricerca attributiva all'ambito della prolifica e longeva bottega dei Recco. Pesci di diverse forme e colori, crostacei e coralli, descritti con esperto realismo, si stagliano teatralmente su un fondale scuro, dai limitati tratti contraddistintivi, a dimostrazione della qualità artistica del pittore responsabile dell’esecuzione delle due tele. La ricca e opulenta composizione rientra alla perfezione nella tradizione della natura morta napoletana, particolarmente florida nell’arco del Seicento, che si dipana dalla bottega della famiglia Recco, di cui Giuseppe ed Elena furono i rappresentanti di maggior spicco. Con vivace realismo e un uso sapiente della luce, l’anonimo autore attivo presso la bottega dei Recco raffigura i riflessi argentei e grigio azzurri delle squame, la guizzante torsione dei corpi, la particolare tinta rosata delle pinne e delle branchie, unita ad una sprizzante vitalità delle prede appena pescate che trasudano l’umido del mare, sono il suo tratto distintivo.
La nascita della natura morta in Italia è legata al genio rivoluzionario del Caravaggio che con la sua esplosiva dichiarazione “che tanta fatica gli era a fare un quadro di figure che uno di frutta” distrusse quel principium distinctionis che relegava come in un ghetto la pittura di genere considerata un'attività meno nobile. Ai primi del Seicento, infatti, era ferrea legge che l'importanza di un dipinto fosse commisurata in base al soggetto raffigurato. L'idea che presiedeva al concetto di bellezza di un'opera d'arte era quella dell'estetica classica che si basava su modelli metafisici, archetipi irraggiungibili della realtà oggettiva.
Il lungo periodo durante il quale la natura morta, anche se accettata, è stata considerata un genere minore dalla cultura accademica ha influito sulle nostre conoscenze, perché per secoli è stata tenuta ai margini degli studi e dei musei. Amata soltanto da una classe di collezionisti privati, ha risentito gravemente della dispersione e della polverizzazione di tante raccolte, causate dalla estinzione delle casate, da maldestre divisioni ereditarie seguite all'abolizione del maggiorascato, dal semplice declino economico che costringeva a malincuore a vendere i gioielli di famiglia.
Le origini primigenie della natura morta napoletana continuano pervicacemente a sfuggire alle indagini più accurate, come in gran parte sfuggivano allo stesso De Dominici, tra i principali esperti degli sviluppi partenopei del genere, che principiava il suo capitolo sull'argomento a discorso già iniziato, parlando di Luca Forte e del Porpora e confessando candidamente di non aver notizie sufficienti sui maestri più antichi.
Prezzo: 4 600 €
Epoca: XVII secolo
Stile: Arte moderna
Stato: Buono stato

Materiale: Olio su tela
Larghezza: 62
Altezza: 46

Riferimento (ID): 1500340
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"Nature Morte Antiche, Arte moderna"

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