Paolo Paoletti (Padova, 1671 circa - Udine, 1735), Natura morta con verdura, frutta e funghi

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Descrizione dell’oggetto d’antiquariato :

"Paolo Paoletti (Padova, 1671 circa - Udine, 1735), Natura morta con verdura, frutta e funghi "
Paolo Paoletti (Padova, 1671 circa - Udine, 1735)
Natura morta con verdura, frutta e funghi 
Olio su tela, cm 76 x 106
Con cornice, cm 87 x 117
Scheda Critica Prof. Alberto Crispo
L'inedito dipinto qui illustrato raffigura verdura, funghi, frutta e fiori su plance di pietra digradanti; in particolare notiamo dei cardi, dei sedani, dell'insalata riccia, dei cetrioli, degli ovoli, delle mele, delle mandorle e differenti varietà floreali. La natura morta è opera tipica di Paolo Paoletti (Padova 1671 circa - Udine 1735), come rivelano i confronti con altre prove dell'artista: si veda in particolare un dipinto già nelle collezioni dei conti Thun, di recente acquisito dalla Provincia Autonoma di Trento, in cui ritroviamo il grande cardo attorno al quale ruota l'intera composizione. Lo stesso riappare in altri esemplari del nostro pittore, come una natura morta già sul mercato antiquario romano erroneamente ascritta ad Agostino Verrocchi da Federico Zeri (Fototeca Zeri, scheda n. 63568), dove rivediamo anche, molto simili, gli ovoli, l'insalata riccia e i cetrioli. I funghi vengono poi riproposti in una grande tela apparsa l'8 luglio 2010 presso Sotheby's a Londra, lotto 188, con un assurdo riferimento alla cerchia di Giuseppe Vicenzino, che raffigura inoltre dei fiori perfettamente coerenti con quelli delineati nel nostro dipinto.
Per concludere possiamo segnalare che l'insalata riccia e il sedano ricompaiono, in forme del tutto simili, tra gli elementi di una natura morta passata oltre dieci anni fa sul mercato inglese (Christie's South Kensington, 11 luglio 2008, lotto 97, come cerchia di Abraham Brueghel). A differenza di altri specialisti di questo genere pittorico, il nostro artista venne ricordato già dagli storici dell'arte sette-ottocenteschi, tra cui Luigi Lanzi, secondo il quale "Fu insigne specialmente ne' fiori, e con molta verità ritrasse eziandio frutti, erbaggi, pesci, cacciagioni" (L. Lanzi, Storia pittorica della Italia..., III, Firenze 1823, pp. 241-242). Fu anche uno dei primi pittori di natura morta a cui venne dedicata una monografia (T. Miotti, Le nature morte di Paolo Paoletti, Udine 1968) e grazie agli studi più recenti si sono aggiunte ulteriori notizie sulla sua vita e carriera artistica (al riguardo si vedano almeno G. Bocchi, Paolo Paoletti "industre emulator della Natura", in Quadri a fiori e frutti. Dipinti di natura morta in Castel Thun e nei musei trentini, catalogo della mostra, a cura di E. Mich, Trento 2009, pp. 75-83; A. Craievich, Una traccia veneziana per Paolo Paoletti, in L'impegno e la conoscenza. Studi di storia dell'arte in onore di Egidio Martini, a cura di F. Pedrocco, Verona 2009, pp. 226-231). Sappiamo dunque che nacque a Padova attorno al 1671, dato che l'atto di morte del 1735 lo dice di anni sessantaquattro circa, e che si trasferì a Udine assai presto, non era ancora ventenne. Abbiamo poi notizia di un soggiorno a Venezia, essendo stato iscritto alla locale Fraglia dei pittori dal 1708 al 1715, anche se già a quest'ultima data risultava "fuori" e fin dal 1712 era stato esentato dal pagare la relativa tassa, forse perché non risiedeva più in città. È dunque probabile che a quarant'anni tornasse a Udine, dove venne protetto dal conte Leonardo Caiselli, che lo ospitò nel suo palazzo in borgo San Cristoforo, e dipinse nature morte per il suo mecenate e per altri committenti, come riporta ancora il Lanzi: “La famiglia che lo ebbe ospite, ha di queste delizie un'intera stanza; e molte ne posseggono altre case entro e fuori del Friuli" (L. Lanzi, Storia pittorica... cit., p. 315). Suoi dipinti si trovavano in Palazzo Giacomelli, in Palazzo de' Concina, nella villa d'Attimis Maniago di Buttrio, nella residenza dei conti Florio, in villa Canciani a Varmo e nel castello Valentinis a Tricesimo, mentre altre opere erano nella collezione Wram di Gorizia e nel castello dei Conti Zoppola presso Pordenone. Paoletti morì a Udine nel 1735, così come confermato dai documenti custoditi presso l’archivio della chiesa di San Cristoforo. 
Prezzo: 4 600 €
Artista: Paolo Paoletti
Epoca: XVIII secolo
Stile: Altro stile
Stato: Buono stato

Materiale: Olio su tela
Lunghezza: 76
Larghezza: 106

Riferimento (ID): 1497962
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