Architettura di palazzo barocco con personale elegante e cigni
Olio su tela, cm 95 x 136
Cornice, cm 113 x 154
Di origine modenese, come indicano le fonti antiche, Francesco Battaglioli risulta presente a Venezia, che divenne di fatto la sua patria d'adozione, dal 1747 al 1751, periodo in cui il suo nome compare nella Fraglia dei pittori. Lo ritroviamo a Madrid tre anni più tardi, quando fu chiamato da Ferdinando VI, per il quale dipinge le Vedute dei Palazzi Reali di Aranjuez e Madrid. Alla corte spagnola intesse un rapporto di collaborazione con Farinelli e Metastasio, realizzando le scenografie per numerose rappresentazioni melodrammatiche. Rientrato a Venezia alla morte del re di Spagna nel 1759, viene eletto membro dell'Accademia nel 1772: nell'istituzione veneziana sarà chiamato a coprire la cattedra di Prospettiva dal 1778 al 1789. In questo bel dipinto, l'uso della prospettiva si dimostra di altissima qualità, capace di evocare straordinarie rappresentazioni sceniche, altresì vivide per la sensibilità atmosferica e cromatica, raggiungendo livelli decorativi di notevole impatto visivo. Si può certamente affermare che Battaglioli è il degno erede della tradizione artistica inaugurata da Viviano Codazzi e perseguita da Giovanni Paolo Pannini e Antonio Joli, dando vita ad esiti monumentali sulla scia di Michele Marieschi. Non fu certo un caso che nel 1778 fu lui ad ereditare la cattedra di prospettiva all'Accademia di Venezia dopo le dimissioni di Antonio Visentini, coronando una carriera di indiscusso successo con un riconoscimento di altissimo prestigio. La celebrata abilità di Battaglioli è ben dimostrata in questa tela, dove la sapienza disegnativa e pittorica conducono ad esiti degni della migliore tradizione vedutistica, senza tralasciare il gusto per il dettaglio e gli aspetti narrativi. Altrettanto notevole è la stesura di impasto denso e cromaticamente vivace, atto a misurare altresì le linee d'ombra delle modanature architettoniche e la loro profondità. La grande perizia tecnico-esecutiva del dipinto ed in particolar modo la gestione delle ombre, avvicinano l’operato del Battaglioli a quello di alcuni dei più celebri rappresentanti del vedutismo: prendendo in considerazione questi aspetti, non stupisce infatti che non poche delle opere dell’artista di origini modenesi attivo tra Venezia e la Spagna furono dal Pallucchini attribuite al giovane Canaletto.
Il soggetto in questione è una villa di chiaro gusto barocco, come evidenziano le decorazioni parietali, la linea curva, le forme elaborate, la poliedricità dei volumi e l’estremo senso di teatralità conferito dalle statue, dalle balaustre, dal laghetto e dal ponte. All’interno del laghetto nuotano alcuni uccelli, fra cui una coppia di cigni adulti, elemento naturale inserito in uno specchio d’acqua perimetrato da statue legate al mondo acquatico: una divinità fluviale entro una nicchia a conchiglia, un putto munito di tridente che cavalca un pesce e diverse nicchie entro cui alcuni getti d’acqua riempiono bacini conchiliformi. I personaggi che popolano la scena si possono distinguere con chiarezza per quanto siano dipinti con pochi e rapidi tocchi; essi si distribuiscono su molteplici piani e animano la composizione senza sottrarre il ruolo di protagonista all’architettura.