Olio su tela, cm 133 x 114
I quattro pannelli, di forma rettangolare, furono ideati per fungere da sovrapporta in un palazzo aristocratico, come si può notare dalla presenza di trompe l’oeil che imitano degli architravi in legno scuro.
L’apparato decorativo, dal gusto neoclassico, è composto da un tondo centrale che si differenzia nei quattro pannelli per la presenza di diverse divinità, che possiamo riconoscere come Marte, Venere, Atena e una quarta dea non identificata; i medaglioni dalla forma di mandorla emulano sia nelle scelte cromatiche che nei rilievi i cammei di età romana. Ai lati delle medaglie due fauni, identificabili grazie al vello caprino e al flauto di Pan, reggono una semi cornice dalla forma squadrata. I due satiri, la semi cornice, i motivi floreali e persino i bottoni che circondano il cammeo sono dipinti per simulare il bronzo dorato, impreziosendo la fine lavorazione.
La disposizione del fregio richiama le grottesche romane: proprio durante il XVII secolo infatti, con la riscoperta della città di Pompei e i successivi scavi, rinacque nei contemporanei l’interesse per l’arte tardo antica.