Interno della Basilica di San Marco a Venezia
Olio su tela, 86,5 x 69
Con cornice cm 99 x 81
Firmato in basso a sinistra
L’opera in esame raffigura l’interno della Basilica di San Marco a Venezia, in particolare il pittore riprende con un suggestivo scorcio diagonale il transetto della navata laterale sinistra, dove si riconosce l’immagine della Madonna cosiddetta ‘dello schioppo’. Sul pilastro angolare del transetto di sinistra nell’attuale basilica vi è il rilievo marmoreo della Vergine dello Schioppo del secolo XIII. Il fucile posto accanto alla Madonna fu offerto in voto da alcuni soldati della Veneta Marina rimasti prodigiosamente illesi dallo scoppio di una bomba austriaca a Forte Marghera il 10 maggio 1849. Essendo la tela priva di tale dettaglio, questa data risulta un ante quem per stabilire la cronologia del dipinto.
La Basilica, cattedrale della città, non è solo la chiesa più importante di Venezia ma un simbolo della città e della sua storia secolare, oltre a rappresentare uno dei punti più alti nella storia dell'architettura occidentale, unita, per la posizione mercantile veneziana e la sua spiccata internazionalità, a influenze orientali. La storia della Basilica di San Marco inizia nel 828 quando l'undicesimo doge, Giustiniano Partecipazio, decise di far costruire una chiesa accanto al palazzo ducale, in onore di San Marco, in sostituzione della cappella palatina dedicata a San Teodoro. L'incendio provocato da alcuni rivoltosi nel 976 distrusse la costruzione, per cui nel 978 fu riedificata per volontà del doge. La struttura odierna risale invece all'XI secolo. Fu iniziata dal doge Domenico Contarini nel 1063, portata avanti dal suo successore Domenico Selvo e consacrata nel 1094. Dopo un incendio nel 1231 e ulteriori lavori di ristrutturazione la basilica fu completata solo nel 1617. Per la successione di lavori e la commistione di influenze presenti è difficile definire uno stile ma si rende necessario considerare le diverse influenze, romaniche, gotiche e bizantine, qui, non poste in antitesi ma inserite in una koinè culturale, dal risultato eccezionale. La struttura della chiesa si definisce su una pianta a croce greca con cinque cupole distribuite al centro e lungo gli assi della croce, dalla costruzione in laterizi forati, leggeri, per non gravare di peso sul terreno della laguna, raccordate da volte a botte. Le navate, tre per braccio, sono divise da colonnati che confluiscono verso i massicci pilastri che sostengono le cupole; non sono realizzati come blocco unico di muratura ma articolati a loro volta come il modulo principale: quattro supporti ai vertici di un quadrato. La tela in esame riesce a cogliere con abilità e profonda attenzione analitica gli elementi principali della basilica definendone la struttura quanto la decorazione pittorica, permettendoci, ancora di più di una foto, di ammirare la basilica con gli occhi di un visitatore del XIX secolo. La mano del pittore, affascinato e colpito, come noi oggi dalla grandiosità della basilica e dalla qualità della sua decorazione, osserva con occhi attento ogni particolare, restituendo alla tela un soggetto dal fascino senza tempo, curato in ogni dettaglio, in grado di trasmettere anche la sensazione atmosferica della luce i San Marco, fioca, delicata, in contrasto con l'oro dei mosaici. La presenza di alcuni visitatori, frati o persone in preghiera arricchisce e vivacizza l'opera, lasciando anche un'immagine di quotidianità del monumento più celebre della città di Venezia.