Silvio Poma (Trescore Balneario 1840 – Turate 1932) è noto come pittore di paesaggi con un repertorio di vedute lacustri, recandosi spesso sul Lago di Como e nel piccolo Borgo di Lierna per dipingere, di carattere intimista, mostrando anche l’influenza del suo contemporaneo Filippo Carcano nel loro approccio realistico. Il periodo dal 1883 in poi ha visto un aumento dell’attività con la presentazione sistematica di opere in mostre nazionali e un successo duraturo sul mercato dell’arte.
Partecipa come volontario alla II Guerra di Indipendenza e, in seguito, intraprende la vita militare, ma nel 1866 si congeda dall’esercito dopo aver contratto la malaria. Al suo rientro a Milano frequenta gli studi di Giovan Battista Lelli e Gerolamo Induno, entrambi pittori-soldati con i quali era entrato in contatto in occasione della campagna militare del 1859. Esordisce all’Esposizione di Belle Arti di Brera nel 1869, ma i primi riconoscimenti ufficiali giungono soltanto alla metà del decennio successivo: nel 1876 vince il premio Mylius dell’Accademia di Belle Arti di Brera con una tela di soggetto storico ambientato in un ampio contesto naturale di gusto romantico dal titolo Macbeth incontra nel bosco di Dunscinane le straghe che gli predicono il trono; nel 1877 un suo paesaggio è acquistato all’Esposizione Nazionale di Napoli da Vittorio Emanuele II. È stato sepolto al Cimitero Maggiore di Milano, ove i suoi resti sono poi stati raccolti in una celletta.