L'Amorosi per lungo tempo si dedicò a raffigurare giovani rampolli intenti in giocose azioni, infatti, una delle sue prime opere conosciute, perchè firmata e datata, è del 1690 e raffigurava proprio il ritratto di un bambino, quello di Filippi Ricci. Egli sviluppa, cimentandosi in tali ritratti, una vera e propria, poetica realistica, tra ritratto e scena di genere, prendendo le mosse dal gusto delle opere dei "Bamboccianti", attivi a Roma nella seconda metà del Seicento. Tale motivo, di notevole successo per lui, sarà portato avanti praticamente per tutta la vita, in concomitanza, con la sua felice produzione devozionale, che eseguì su committenza per varie diocesi del centro-Italia.
Di questo ritratto conosciamo fortunatamente il nome del giovane, che è stato trasportato durante il rintelo della tela, si tratta di Onofrio Epifani, proveniente da una famiglia della piccola aristocrazia di Narni, in Umbria.
Il dipinto è inedito, poichè non compare nel catalogo delle opere ricostruito nella monografia dall'autore Claudio Raggini.
Il dipinto misura 34cm x 44cm, le misure con la cornice coeva dei primi del Settecento è di 48cm x 59cm.
L'opera è in ottime condizioni. Alleghiamo alla vendita certificato storico di autenticità.
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Dipinto olio su tela, raffigurante un bambino che cala l'asso di bastoni. Il Fatto, vuole essere motivo di buon auspicio, infatti, è una carta molto positiva che auspica al controllo del sè, all'azione e al raggiungimento di nuovi obiettivi professionali e di vita. La tela, in buone condizioni e già restaurata, è da attribuire, certamente al pittore marchigiano Antonio Mercurio Amorosi di Comunanza (1660-1738), non solo per una questione tematica e figurativa, ma per coincidenze tecnico stilistiche, inducendoci a ritenerla una valida attribuzione.
L'Amorosi per lungo tempo si dedicò a raffigurare giovani rampolli intenti in giocose azioni, infatti, una delle sue prime opere conosciute, perchè firmata e datata, è del 1690 e raffigurava proprio il ritratto di un bambino, quello di Filippi Ricci. Egli sviluppa, cimentandosi in tali ritratti, una vera e propria, poetica realistica, tra ritratto e scena di genere, prendendo le mosse dal gusto delle opere dei "Bamboccianti", attivi a Roma nella seconda metà del Seicento. Tale motivo, di notevole successo per lui, sarà portato avanti praticamente per tutta la vita, in concomitanza, con la sua felice produzione devozionale, che eseguì su committenza per varie diocesi del centro-Italia.
Di questo ritratto conosciamo fortunatamente il nome del giovane, che è stato trasportato durante il rintelo della tela, si tratta di Onofrio Epifani, proveniente da una famiglia della piccola aristocrazia di Narni, in Umbria.
Il dipinto è inedito, poichè non compare nel catalogo delle opere ricostruito nella monografia dall'autore Claudio Raggini.
Il dipinto misura 34cm x 44cm, le misure con la cornice coeva dei primi del Settecento è di 48cm x 59cm.
L'opera è in ottime condizioni. Alleghiamo alla vendita certificato storico di autenticità.
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