Scultore siciliano del XVIII secolo, Santa Maria e Cecilia

Scultore siciliano del XVIII secolo, Santa Maria e Cecilia
Scultore siciliano del XVIII secolo, Santa Maria e Cecilia-photo-2
Scultore siciliano del XVIII secolo, Santa Maria e Cecilia-photo-3
Scultore siciliano del XVIII secolo, Santa Maria e Cecilia-photo-4

1475950-main-678f728841cbf.jpg 1475950-678f72a4ede76.jpg 1475950-678f72e79bbe3.jpg 1475950-678f730d6c098.jpg

Descrizione dell’oggetto d’antiquariato :

"Scultore siciliano del XVIII secolo, Santa Maria e Cecilia"
Scultore siciliano del XVIII secolo
Santa Maria e Cecilia
Alabastro, cm 35 x 14 x 6
Le due statue in alabastro sono corredate da due basi architettoniche mistilinee sopra cui si trovano due sculture femminili raffigurati: Santa Cecilia e Santa Maria. La coppia appartiene alla produzione scultorea della Sicilia settecentesca, che nel campo delle arti decorative si appropria del linguaggio Rococò, allineandosi così agli stilemi internazionali. Nell’Isola, a partire dagli anni Quaranta del XVIII secolo, si assiste, all’innovazione dei moduli decorativi, ormai proiettati verso l’acquisizione dei modelli d’oltralpe, condizione che si manterrà per tutta la metà, e oltre, del secolo. Le opere assumono forme articolate, la materia sale dalla base e avvolgendosi a spirale si espande con morbide ondulazioni di superficie. Ma come avviene per ogni realtà di importazione, bisogna fare i conti con la radicata tradizione locale e questo scaturisce in una ibridazione di formule che si innestano al perdurare della sintassi seicentesca. L’incrocio tra il vecchio e il nuovo genera un originale linguaggio compositivo, definito barocchetto, fatto di memorie borrominiane e nuovi fregi, svolazzi e volute. Rinnovamento stilistico, questo, che in Sicilia investe tutte le arti, compresa la scultura di ogni materiale e dimensione; fra gli scultori di maggior fama si possono citare i membri della famiglia Serpotta, operanti anche a Roma e noti per le opere in stucco, Ignazio Marabitti (1719-1797) e Gioacchino Vitagliano (1669-1739). Tornando al soggetto, la Vergine segue l’iconografia dell’Immacolata, derivata dalla descrizione fatta nell’Apocalisse di Giovanni: la donna che calpesta il serpente alluderebbe proprio alla Madonna che vince sul male, ovvero il serpente, mentre la mezzaluna simboleggerebbe la sua purezza, forse mutuata da alcune dee dell’antichità, raffigurate con il crescente lunare. Dall’altro lato troviamo Santa Cecilia, nobile romana convertita al cristianesimo nel corso del III d.C. e considerata patrona della musica; per questo motivo è spesso raffigurata con strumenti musicali, l’organo in questo caso, o spartiti musicali. Entrambe appaiono in movimento grazie al panneggio dinamico e turbinoso delle vesti che si attorcigliano attorno alle figure slanciate e dalle linee sinuose. 
Prezzo: 3 800 €
Epoca: XVIII secolo
Stile: Altro stile
Stato: Buono stato

Materiale: Alabastro
Lunghezza: 35
Larghezza: 14
Diametro: 6

Riferimento (ID): 1475950
line

"Ars Antiqua srl" Vedi altri oggetti di questo antiquario

line

"Sculture Di Altri Materiali, Altro stile"

Antiquariato simile su Proantic.com
Ricevi la nostra newsletter

Rimanete aggiornati su tutte le novità e gli oggetti d’antiquariato messi in vendita da professionisti antiquari, selezionati di volta, in volta con cura dal team di Proantic per la nostra newsletter

line
facebook
pinterest
instagram

Ars Antiqua srl
Antiquaire généraliste
Scultore siciliano del XVIII secolo, Santa Maria e Cecilia
1475950-main-678f728841cbf.jpg

+39 02 29529057



*Un messaggio di conferma ti sarà inviato da info@proantic.com Controlla la tua casella di posta elettronica, compresa la “Posta indesiderata”

Thank you! Your submission has been received!

Oops! Something went wrong while submitting the form