Olio su tela.
Il dipinto raffigura un tavolo di pietra levigata sul quale sono disposte ostriche, diverse varietà di pesce e due aragoste; Sullo sfondo si vedono dei barili per la salamoia, una pentola di rame e un grande cesto.
Il dipinto è accompagnato dalla perizia del professor Massimo Pirondini che lo attribuisce ad Alexander Adriaenssen, pittore nato ad Anversa, noto in particolare per le sue rappresentazioni di pesci.
Nei Paesi Bassi, tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo, la natura morta assunse un'importanza straordinaria come genere. Nella stessa regione, esiste un modo diverso di rappresentare gli stessi soggetti: fiori, frutta, selvaggina, piatti ecc. Mentre le nature morte fiamminghe diventavano sempre più scenografiche e sontuose, quelle olandesi restavano prevalentemente orientate verso temi semplici e domestici, quasi a rappresentare il profondo amore dei suoi abitanti per la realtà delle cose umili e quotidiane della vita.
Questa tendenza alla semplicità associata alla disposizione di pesci, crostacei e talvolta selvaggina o verdure su semplici tavoli da cucina è un tema ricorrente in una famiglia di artisti che, pur vivendo nella fiamminga Anversa, a breve distanza dai Paesi Bassi, è senza dubbio influenzata da dalla scelta dei contenuti e dalla frugalità della composizione: quella di Adriaenssen. Tra questi, Alexandre è l'unico ad essersi occupato di nature morte.
Nato ad Anversa nel 1587, nel 1610 risulta già iscritto come maestro specializzato in nature morte nella corporazione di San Luca della sua città, riscuotendo l'ammirazione di Rubens e di Antoon van Dyck, con i quali ebbe anche uno stretto rapporto di amicizia e collaborazione. Nella sua copiosa produzione naturalista si devono soprattutto alle particolari rappresentazioni di soggetti legati ai pesci, con opere che oggi si possono ammirare al Rijsmuseum di Amsterdam, al Koninklijk Museum di Anversa e al Prado di Madrid. In quest'ultimo, in particolare, è presente un olio su tavola di Adriaenssen con "Varie pesca e ostriche" che mostra varie somiglianze con la Natura morta con ostriche, pesci e aragoste: la stessa chiarezza dello sfondo, con una disposizione dei soggetti in un ordine sparso; e poi le stesse sfumature argentee e bronzate delle superfici, animate da sapienti riflessi, la resa precisa dei particolari, il guizzo di luce tersa e nitida che congela l'intera opera pittorica.
Le lettere VB, leggibili sul barile di salatura, non devono essere interpretate come un monogramma, ma si tratta probabilmente di un marchio inciso a fuoco che il pittore ha riprodotto sul retro, così come lo vedeva durante l'esecuzione del dipinto, con l'ausilio di uno specchio.
In cornice laccata Salvator Rosa.
È corredato dalla competenza del Prof. Pirondini.
Misure
tela cm 109,3 x 66,5
cornice cm 129 x 86
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