Giacinto Gigante (Napoli, 1806 – Napoli, 1876) è stato un pittore italiano, considerato uno dei maggiori esponenti della Scuola di Posillipo. Questa corrente artistica, sviluppatasi a Napoli nel XIX secolo, si caratterizzava per la pittura di paesaggio "en plein air" (all'aria aperta), con una particolare attenzione alla resa della luce e dell'atmosfera. Gigante fu un maestro nell'uso dell'acquerello e dell'olio, e le sue opere sono apprezzate per la loro delicatezza e la capacità di catturare la bellezza dei paesaggi campani.
La Marina di Sorrento era un soggetto ricorrente nella sua produzione, data la bellezza e la suggestione del luogo. Le sue vedute di Sorrento sono caratterizzate da una grande precisione topografica, combinata con una sensibilità romantica per la natura.
L'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS) è un ente pubblico italiano che si occupa di diverse attività, tra cui la stampa di documenti ufficiali, la produzione di monete e la riproduzione di opere d'arte. Le riproduzioni dell'IPZS sono generalmente di alta qualità, realizzate con tecniche avanzate per garantire la fedeltà all'originale.
La tela è inserita in bella cornice originale della bottega "Luigi De Paola e figli" anche questo riportato sul retro. Misura esterna compresa cornice : 65x53cm ca
Riguardo il dipinto originale:
https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/1200491695
Sergio Ortolani datava al 1844 il dipinto in esame e altre delle opere appartenenti alla Galleria (n. e n.) poiché rappresentano la massima espressione di quella che egli chiamava la "maniera rosa", quella più convenzionalmente vedutistica e commerciale dell'artista, rilevabile anche dalla presenza delle figure pittoresche che la abitano. Una veduta della costiera sorrentina analoga alla peresente, datata 1842, è conservata a Napoli presso il Museo di San Martino (cfr. Causa, 1967, ripr. tav. XXVIII). In seguito alla pulitura del dipinto, acquistato nel 1907 come opera del Gigante, è apparsa un'altra firma illeggibile nell'angolo inferiore sinistro. E' arduo stabilire se la firma del Gigante - che appare molto leggera, consumata e come sovrapposta ad una vecchia ridipintura - sia autografa o meno. L'opera potrebbe essere, dunque, una riproduzione di un'opera di maggior impegno di Gigante, forse destinata ad essere venduta qualche turista di passaggio. Ad ogni modo, il dipinto si distingue per l'atmosfera cristallina e per alcune consonanze di linguaggio con certa pittura nord europea, dall'attenzione naturalistica di Pitloo ad alcune atmosfere del Turner più "classico"