Opera firmata sull'andamento base Giorgio Rossi (1894–1981).
Periodo: Anni 1930-40
Terracotta modellta a mano dall'artista. Esemplare unico.
Dimensioni: Altezza cm40
Questa scultura raffigura un cavallo colto nel momemyo di salto, su un basamento. Lo stile dell'opera si caratterizza per un realismo reso attraverso una stilizzazione tipica del tardo periodo Art Déco, con una semplificazione formale che esalta la forza e la vitalità del soggetto senza appesantirlo con dettagli superflui. Rossi interpreta il cavallo, con una forma sintetica e moderna, riflesso della sensibilità artistica del Novecento.
La scelta della terracotta come materiale, si inserisce nella tradizione artistica toscana che, dalla cultura etrusca al Rinascimento, riflette legame con pa terra, con le argille nelle terre fiorentine e senesi. Questo legame con il passato si unisce alla modernità della forma.
La scultura è documentata nei cataloghindelle lostre di Giorgio Rossi.
Proveniente direttamente dal lascito del maestro alla sua famiglia, l'opera è rimasta nella collezione degli eredi, conservata come testimonianza della maturità artistica di Rossi.
Il cinghiale, profondamente radicato nella tradizione toscana e celebrato, tra l’altro, dalla famosa scultura del Porcellino a Firenze, viene reinterpretato da Rossi con un linguaggio che combina realismo e una stilizzazione moderna e sintetica. L’opera riflette il gusto per l’equilibrio tra tradizione e innovazione tipico del tardo periodo Art Déco, sottolineando la capacità dell’artista di fondere forza espressiva e raffinatezza formale.
Ottimo stato di conservazione.
Esposizioni:
Quest’opera appartiene al periodo in cui Rossi partecipò a prestigiose esposizioni nazionali, come la Biennale di Venezia (1930, 1936), dove le sue opere furono elogiate per la qualità tecnica e la capacità di interpretare la modernità senza tradire la tradizione.
Biografia dell’artista
Giorgio Rossi (1894–1981) è stato uno scultore toscano di grande rilievo, capace di interpretare il realismo e la tradizione figurativa con una sensibilità moderna. Nato a Firenze, si formò presso l’Accademia di Belle Arti sotto la guida di Antonio Bortone. Le sue opere, spesso realizzate in terracotta e alabastro, si distinguono per una sintesi formale che celebra la forza espressiva del soggetto attraverso un linguaggio moderno e raffinato.
Partecipò a prestigiose esposizioni, tra cui la Biennale di Venezia (1930, 1936), ricevendo apprezzamenti per la qualità tecnica e l’originalità delle sue opere. Per oltre trent’anni insegnò presso la Scuola Artistica e Industriale di Volterra, influenzando generazioni di artisti e contribuendo al rinnovamento artistico toscano.
Le opere di Rossi, spesso provenienti dal lascito familiare, testimoniano il suo contributo alla scultura italiana del Novecento, con una visione che unisce tradizione e innovazione, radici etrusche e sensibilità moderna.