Grande dipinto italiano della prima metà del XVII secolo. Opera ad olio su tela raffigurante un frammento di altissima qualità di un Mosè salvato dalle acque attribuibile a Francesco Curradi (1570/1661), il più importante esponente della pittura devozionale fiorentina del 600' (mancante di autentica). Il gusto di Firenze per il lusso è palese nella qualità dei panneggi e soprattutto nei simboli (per esempio il giglio) che decorano le eleganti vesti. La Bibbia racconta che per sfuggire alla persecuzione del Faraone la madre di Mosè aveva abbandonato il bambino in una cesta sulle acque del Nilo. Venne poi ritrovato e adottato dalla figlia dello stesso Faraone che era andata al fiume insieme alle sue ancelle. Da notare in alto a sinistra un terzo personaggio che guarda verso di noi rompendo la quarta parete. Presumibilmente si tratta di un autoritratto del pittore stesso o un ritratto del committente. Quadro di straordinaria misura e impatto adornato da cornice moderna scolpita e dorata. Dipinto che ha subito un intervento di restauro con rintelo, sostituzione del telaio e ripresa del colore in alcuni punti (vedi foto). Nel complesso in discreto stato conservativo. Luce dipinto H 172 x L 136 cm.
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