Olio su tela, cm 50 x 74 entro cornice dorata coeva.
Firmato "G. Bellei/Modena" sulla destra.
Un momento gioioso, elegante tela di Gaetano Bellei, raffigura una scena d’interno in un prezioso palazzo signorile. La protagonista è una tenera ragazzina, vestita di luminosa seta e fini merletti, ritratta mentre gioca con pappagallino colorato. La giovane è sdraiata su una chaise longue; come si evince dalla leggera torsione del corpo, ha appena posato un piccolo ventaglio azzurrino per permettere al pappagallo di atterrare sulla sua mano. In primo piano c’è un piccolo sgabello, foderato anch’esso come la chaise longue in broccato celeste, laccato bianco e foglie d’oro, su cui sono state adagiate delle fragranti rose. In secondo piano un paravento in tessuto dalle rifiniture dorate separa gli spazi, rendendo l’adorabile scenetta che si dipana davanti ai nostri occhi qualcosa di più intimo e privato. Lo sfondo, da cui si erge un curioso candelabro orientalista dalla forma elicoidale, è quasi in penombra; è reso da una pittura sfumata che unisce la consolle, la cornice e il tappeto appeso al muro in una materia dorata non eccessivamente distinta. Il focus dell’artista e, irrimediabilmente, quello dell’osservatore, sono la fanciulla ridente e l’uccellino verde con cui gioca, forse proprio esso un simbolo di innocenza e purezza dell’adolescenza della ragazza, ancora legata ad umori infantili. Un momento gioiosonon è solo un quadro finissimo, ma un promemoria, un memento volto a farci ricordare quanto la gioventù sia tanto bella quanto effimera, che dura solo un’istante o, come dice il titolo, “un momento”.
BIOGRAFIA
Gaetano Bellei nasce a Modena nel 1857 e si forma come artista grazie al maestro Adeodato Malatesta presso l’Accademia di belle Arti di Modena, per poi terminare la sua formazione all’Accademia di San Luca. Nel 1876, ancora studente, vince il concorso del Premio Poletti di Modena col dipinto a carattere storico Il Francia che ammira per la prima volta la S. Cecilia di Raffaello, oggi al Museo Civico di Modena, che gli permette di ottenere il pensionato artistico. Si reca poi a Firenze, dove conosce Gaetano Chierici, da cui si lascia ispirare riguardo la composizione narrativa; spinto dagli antiquari e committenti inglesi Bredling e Strange si dedica interamente alla pittura di genere.
Queste scenette caratterizzano gli esordi artistici di Bellei, i cui temi vengono ripetuti e replicati con poche varianti, come Briscola in convento e Primi passi, in quanto molto richiesti da collezionisti e mecenati. I soggetti gioviali della sua pittura sono uniti ad una lodevole conoscenza tecnica della materia pittorica, accompagnati dalla volontà dell’artista di stare al passo con le correnti europee sue contemporanee. Nel 1882 porta all’Esposizione della Reale Accademia di Londra La Benvenuta, che gli garantisce la fama negli ambienti anglosassoni. Nel 1885 espone per la prima volta a Genova Il micino fortunato, un soggetto dal successo commerciale tale da essere dipinto in più versioni. Dal 1893 insegna all'Accademia di Modena, ma continua a partecipare a varie esposizioni, tra cui Torino nel 1898, Milano nel 1906, Genova nel 1910 e Roma nel 1911. Bellei si stabilisce come pittore degli affetti umani, della semplice quotidianità dell’uomo, spesso contadino; i soggetti più frequentemente ritratti sono anziani e bambini, spesso colti in attimi gioiosi di gioco. Le scene di genere, molto in voga tra i ricchi committenti, gli garantiscono fortuna artistica e benessere economico durante tutta la sua vita. Nel primo decennio del XX secolo non si assenta dallo sperimentare con correnti sue contemporanee, tra cui il divisionismo, che meglio si esprime nei ritratti come il suo Autoritratto; si esercita poi con stili e temi tipici dell’Art Nouveau, come in Durante la pioggia del 1919, soffermandosi sulle torsioni dei corpi e delle vesti smosse dal vento.
Bellei vanta anche le commissioni di parrocchie della provincia di Modena, producendo pale d’altare per le chiese di Zocca e Bomporto. Muore a Modena nel 1922.