Renato Natali
(Livorno 1883 - 1979)
dipinto ad olio su tela firmato in basso a destra. Timbrato e firmato sul retro Lelio Tomei
dimensioni tavola: 50x70cm dimenzioni cornice 70x90cm
Nasce a Livorno da una modesta famiglia. Qui studia nella bottega di Lorenzo Cecchi, suo insegnante anche alla Scuola Arti e Mestieri, ma sostanzialmente è un autodidatta.
Nel 1905 espone per la prima volta alla Biennale di Venezia, alla quale parteciperà altre 6 volte fino al 1930. A Livorno frequenta il Caffè Bardi in piazza Cavour, dal 1909 ritrovo degli artisti, e collabora alla sua decorazione con 3 dipinti. Espone inoltre nel 1912 all’importante I Mostra d’Arte Livornese ai Bagni Pancaldi in cui ottiene la Medaglia d’oro del Ministero della Pubblica Istruzione. Un anno dopo è a Parigi, dove trae molti stimoli.
Nella sua lunghissima attività non aderì mai a precisi movimenti; la sua pittura è rapida, con colori corposi, timbri aciduli e dissonanti, forti contrasti cromatici, che utilizza per raffigurare Livorno, protagonista principale dei suoi quadri. Dipinge scorci della città di giorno e di notte, immortalandone la vita, fatta anche di risse e prostitute, tanto che la critica lo definisce “peintre de la rue” e i livornesi “Natali delle notti”, come testimoniano in questo museo le 3 tele Scorci della Vecchia Livorno (1935 circa).
Nel 1920, a Livorno, è tra i fondatori del Gruppo Labronico, sodalizio di pittori nato in onore di Mario Puccini, appena scomparso, per raccogliere l’eredità sua e di Giovanni Fattori. Natali ne è Presidente dal 1977 per gli ultimi 3 anni di vita.
Suoi dipinti sono in numerose abitazioni livornesi e in alcuni luoghi-simbolo cittadini, come il Bar Civili.
Muore a Livorno nel 1979, a 95 anni