Tecnica: Olio su tavoletta
Dimensioni: Altezza 59 cm x Larghezza 58 cm
Cornice: In legno dipinto
Il ritratto raffigura una donna in abito verde, impreziosito da una spilla con fiori all’altezza del collo. Firmato in alto a destra “Vera d’Angara”, pseudonimo ispirato al fiume siberiano Angara, legato alla terra natale dell’artista. Questo dipinto, realizzato negli anni 1940-50, esprime un’estetica raffinata e decorativa tipica del periodo.
Contesto storico e biografia dell’artista:
Vera d’Angara, pseudonimo di Vera Michajlovna Natenson (1886-1971), è stata una figura affascinante della diaspora culturale russa. Dopo un’infanzia in Siberia e studi a Irkutsk, si trasferì in Europa all’inizio del Novecento. La sua vita fu segnata da due matrimoni significativi, entrambi con personalità di spicco.
Il primo matrimonio con Pёtr Jakovlevič Efron, fratello del marito di Marina Cvetaeva, la introdusse in un ambiente intellettuale vivace, ma la vita personale fu segnata da difficoltà, come la perdita della figlia Irina. Dopo la morte del marito, sposò Il’ja Lazarevič Erenburg, politico menscevico e appassionato d’arte. Questo secondo matrimonio rafforzò i suoi legami con il mondo artistico, arricchendo il suo percorso come illustratrice e attrice.
Negli anni ’20 adottò il nome d’arte “Vera d’Angara” e intraprese una carriera cinematografica, recitando in diversi film muti italiani prodotti dalla casa Selecta-Toddy. Successivamente si dedicò all’illustrazione e al disegno grafico, collaborando con riviste come Il Travaso delle idee e Yamato, e illustrando libri, tra cui una raccolta di fiabe giapponesi pubblicata da Hoepli nel 1940.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, partecipò a mostre dedicate agli artisti russi in Italia, tra cui una rassegna a Roma nel 1947. La sua arte, pur influenzata dal modernismo europeo, mantiene un forte legame con le sue radici russe, intrecciando la tradizione con una sensibilità decorativa moderna.
L’opera proviene da una collezione privata fiorentina, a testimonianza dell’integrazione delle opere di Vera d’Angara nell’ambiente culturale italiano.
Stato di conservazione:
Buono.
Questo ritratto rappresenta non solo un esempio della maestria artistica di Vera d’Angara, ma anche un prezioso documento della sua vita straordinaria, che attraversa epoche e culture, tra la Russia e l’Italia.