Paesaggio con pastorelle e pescatore, 1846
Olio su tela, cm 34 x 50
Con cornice, cm 64 x 69
Pietro Della Valle (Livorno 1819 – Firenze 1880) fu un pittore, decoratore, paesaggista e maestro di pittura. Fratello dell’architetto Angiolo e del pittore Giuseppe, proviene da una nota famiglia di artisti livornesi: i Della Valle erano noti, a cavallo tra Settecento e Ottocento, non solo in Italia ma anche in ambito interazionale per le loro straordinarie qualità artistiche, così come testimoniato dalle varie commissioni che i membri della famiglia ricevono dai sovrani di Russia, Danimarca e Prussia. Pietro della Valle non è noto solamente per le sue opere pittoriche ma anche per le sue eleganti composizioni in scagliola, particolarmente apprezzate dai viaggiatori del Grand Tour.
Tra gli oggetti maggiormente riusciti per quanto concerne la produzione in scagliola di Della Valle vi è certamente il tavolo con storie della vita pubblica di Colombo, esposto a Firenze nel 1860. Per quanto riguarda la produzione pittorica, l’artista predilige le scene di paesaggio, spesso animate dalla presenza di figurette al lavoro. I personaggi delle opere dell’artista livornese si muovono nei bei paesaggi della campagna toscana, illuminati da una luce calda e rassicurante. Tra le opere più celebri del pittore ricordiamo Il naufragio di un brigantino sulle coste della Spezia, che riscosse un grande successo di pubblico e critica in occasione dell’Esposizione di Firenze del 1844, la grande Marina presentata in occasione dell’esposizione di New York del 1876 e La Fortezza di Montepulciano, dipinto di felice gusto naturalistico e sensibilità luministica, datato al 1866 e conservato nella Sala dell'Arte Moderna del Palazzo Comunale della città.
Nel dipinto in questione è raffigurato un bello scorcio della campagna toscana. In questa vallata solcata da un fiume dal placido scorrere due giovani donne e una bambina in abiti tradizionali si rilassano all’ombra degli alberi circondate da alcuni capi del loro gregge. Nel frattempo, un pescatore issa, con grande sforzo, la sua rete. La luce tiepida e vivace del giorno irradia la scena, rendendola particolarmente vivace.
Nelle tonalità e nella tecnica pittorica, l’operato di Della Valle si incanala nel solco della tradizione dei paesaggisti fiorentini della prima metà dell’Ottocento, primo tra tutti Giovanni Signorini.