Marmo bianco, 150 cm
La scultura rappresenta una graziosa giovane, coperta da un drappo che le scende elegantemente sui fianchi, intenta a giocare con l’acqua sulla riva di una spiaggia. La fanciulla è ritratta ridente e in una mano stringe delle delicatissime rose, mentre l’altra è sollevata in un gesto di sorpresa. I capelli, raccolti in una morbida crocchia, sono abbelliti da una coroncina di edera, simbolo di purezza; al centro della corona una conchiglia, attributo legato a Venere, rendendo quest’opera un probabile omaggio alla Dea della Bellezza. Con un piede avanza sulla sabbia sfondando la “quarta parete”, quasi volesse fuggire dalla bella prigione di marmo su cui è posata per entrare nel mondo reale. Quest’opera è stata realizzata dallo scultore per l’Esposizione Solenne della Società d’incoraggiamento delle Belle Arti di Firenze, avvenuta nel 1883.
BIOGRAFIA
Arnaldo Fazzi nasce a Lucca nel 1855; figlio di un orologiaio, frequenta l’Accademia di Belle Arti della sua città per poi a 22 anni, trasferirsi a Firenze per perfezionare i suoi studi presso lo scultore senese Giovanni Dupré. Nel 1881 esordisce con una statuetta in marmo, Il falconiere, al Salon di Parigi; è l’inizio di una discreta carriera, costellata di commissioni anche pubbliche, come la statua dedicata a Garibaldi per una piazza di Città di Castello del 1888. L’anno successivo partecipa ad un concorso per il progetto del monumento ad Ugo Foscolo destinato alla Chiesa di Santa Croce a Firenze vincendo a pari merito assieme ad altri artisti; nonostante le lodi del critico Diego Martelli, la commissione non sceglie il suo progetto per la realizzazione dell’opera. Nel 1891 assume la carica di insegnante presso la scuola professionale delle arti decorative e industriali a Firenze; due anni dopo gli viene commissionato dall’amministrazione della sua città natale una statua in bronzo per commemorare la memoria di Matteo Civitali, celebre scultore lucchese del ‘400, tutt’oggi conservata sotto i portici di Palazzo Pretorio. Partecipa e vince nel 1895 il concorso nazionale per il monumento funebre dell’imprenditore padovano Antonio Pedrocchi, mentre l’anno seguente espone un suo progetto di fontana decorata in cemento all’Esposizione di Belle Arti di Firenze. Nel 1900 Fazzi viene nominato docente di scultura presso l’Accademia di Belle arti di Lucca, dove si formò da giovane; tre anni dopo, dalle istituzioni della stessa città, allo scultore viene commissionato un medaglione in bronzo raffigurante Re Umberto I per l’atrio del palazzo comunale. Nel 1904 termina un bassorilievo marmoreo nell'abside della cappella di famiglia del Marchese Sardini nel cimitero di Lucca e risulta membro del comitato provinciale per l'Esposizione di Milano del 1906. L’ennesimo riconoscimento pubblico avviene a seguito del concorso nazionale per l’esecuzione di uno dei rilievi raffiguranti la Fama del propileo di sinistra del Vittoriano di Roma e nel 1910 partecipa anche alla gara indetta dal Comune di Genova per un Monumento ai Mille destinato sullo scoglio di Quarto, vincendo il premio in denaro. Nei tre anni successivi, si ricorda la sua presenza tra i soci del Consiglio Artistico dell’Associazione degli Artisti Italiani di Palazzo Strozzi a Firenze e alla VIII edizione dell’Esposizione organizzata dall’associazione, a cui presenta la scultura in bronzo Gli angioli del peccato. Dopo più di tre decenni di insegnamento, Fazzi si ritira a Firenze, dove si spegne nel 1944.