Tecnica: Carboncino su carta, firmato e datato ’96
Autore: Marco Silombria (Savona, 1936 - Albissola, 2017)
Dimensioni: 72 cm x 50 cm
Provenienza: Questa opera unica proviene dai discendenti di Marco Silombria, che hanno conservato le opere rimanenti nello studio dell’artista. È disponibile un certificato di autenticità per l’opera.
Descrizione: Questo disegno cattura Gianluca Vialli, una figura iconica nella storia della Juventus, rappresentato in un momento di intensa emozione, simbolizzato dal suo appassionato “grido del goal”. La sua testa rasata e il volto espressivo riflettono il suo impegno per il gioco, simboleggiando l’energia che portava in campo come leader e capitano.
Vialli è stato uno dei giocatori chiave di una Juventus che sarebbe tornata ai vertici d’Europa, specialmente sotto la guida dell’allenatore Marcello Lippi. A partire dalla stagione 1994-1995, Vialli è stato fisicamente e mentalmente ringiovanito, diventando il punto focale dell’attacco bianconero. È emerso come il leader della squadra torinese, in particolare durante l’assenza prolungata di Roberto Baggio a causa degli infortuni. Alla fine di quella stagione, aveva guidato la squadra al secondo Scudetto e alla quarta Coppa Italia.
Firmato in basso a destra “Silombria ‘96”, quest’opera celebra l’eredità di Vialli come uno dei giocatori più amati nella storia della Juventus, sottolineando i suoi contributi vitali ai successi del club.
Biografia dell’artista: Marco Silombria (Savona, 1936 - Albissola, 2017) è stato un artista italiano di Pop Art, noto per il suo lavoro come pittore, scultore, ceramista e grafico pubblicitario, attivo a Torino dalla fine degli anni ’60. Ha studiato sotto Emilio Scanavino e ha collaborato con figure di rilievo come Armando Testa, creando campagne pubblicitarie di grande impatto per marchi come Fiat e Gallo Rice.
Negli anni ‘80, Silombria ha abbracciato uno stile artistico apertamente omoerotico, esplorando temi di bellezza e atletismo e impegnandosi in questioni sociali come membro del movimento F.U.O.R.I. Le sue contribuzioni artistiche continuano a risuonare nelle discussioni contemporanee sull’arte e sull’identità.