Natività con i pastori
Olio su tela, cm 104 x 154
Francesco De Mura, pittore napoletano, fu uno degli esponenti di rilievo del Rococò italiano. Nato nel 1696, dopo aver frequentato la bottega di Domenico Viola, a partire dal 1708 entrò a far parte dello studio di Francesco Solimena, dove rimase fino al 1730. L'influenza del Solimena e della sua tecnica pittorica si vede in maniera evidente nei dipinti risalenti al periodo 1720-30, tra le quali è da annoverare il Cristo morto in croce con san Giovanni del 1713 dipinto nella Chiesa di San Girolamo alle Monache. Verso il 1723 gli furono commissionate le tre tele per la cappella di S. Paride nella cattedrale di Teano, prima delle sue più grandi commissioni. A partire dal 1728, De Mura iniziò a mostrare un percorso pittorico più personale, forse anche influenzato dalle tematiche arcadiche in voga a Napoli in questo periodo.
La sua fama cresce rapidamente, e De Mura diventa uno dei pittori più richiesti a Napoli. Le sue opere adornano chiese, palazzi nobiliari e residenze reali. Nel 1741 viene chiamato a Torino dal re Carlo Emanuele III di Savoia per decorare il Palazzo Reale, qui ebbe modo di conoscere il pittore Corrado Giaquinto e l'architetto Benedetto Alfieri. Tornato a Napoli fu accolto da un vasto consenso al punto da essere ricevuto alla corte spagnola e mantenne contatti con diversi artisti attivi soprattutto a Roma, in particolare con il pittore francese Pierre Subleyras. Con la sua tecnica cromatica influenzò i contenuti realistici tipici del classicismo-rococò il Settecento artistico napoletano. Alla sua morte lasciò tutte le opere e i bozzetti in suo possesso alla storica istituzione di carità del Pio Monte della Misericordia di Napoli. Nella sua fiorente bottega si formarono quattro protagonisti dell'ultima fase della stagione rococò a Napoli: Pietro Bardellino, Fedele Fischetti, Giacinto Diano e Girolamo Starace-Franchis. Altri allievi furono: Oronzo Tiso, Nicola Peccheneda, Nicola Menzele (1725-1789), Romualdo Formosa, Vincenzo Cannizzaro, Vincenzo De Mita (1751-1828), Francesco Palumbo e Luigi Velpi.
La presente Natività con l’adorazione dei pastori è stata ricondotta alla mano dell’artista da Federico Zeri (n. inventario 63646) nel catalogo della Fototeca Zeri. Anche i confronti stilistici e compositivi possono confermarne l’attribuzione, come ben testimoniano l’Adorazione dei pastori della chiesa di San Nicola alla Carità di Napoli, L'eredità di Alessandro della Pinacoteca del Castello Sforzesco, l’Adorazione dei Pastori
Chiesa della Nunziatella di Napoli e il Cristo e la Samaritana al pozzo dell’Abbazia di Montecassino in cui, in particolare, è ripresa in diverse varianti la figura della donna con il tipico cappello
Anche il tono coloristico della composizione è coerente con altre opere del maestro come La Madonna del Rosario del Real Monte Manso di Scala a Napoli e La Madona con Bambino e San Giovannino di Collezione Privata.