San Giovannino
Olio su tela, cm 93 x 70
Con cornice7, cm 110 x 8
In questo dipinto emiliano che cita apertamente i modelli classicisti di Guido Reni e del Guercino, San Giovannino è raffigurato con i suoi attributi canonici, l’agnello simbolo del sacrificio di Cristo, una croce di verghe e canne molto lunga ed esile e la veste di pelli di cammello. Il santo bambino è rappresentato come immerso in un rigoglioso paesaggio che si ricollega ai modelli della tradizione pittorica nord-italiana del Cinquecento. Anche i putti alati che campeggiano nella parte superiore della composizione ricordano modelli nord-italiani – in particolar modo veneti – della metà del XVI secolo: ci basti pensare alle celebri pale d’altare per le chiese della Serenissima e dei territori limitrofi.
La scelta di rappresentare il piccolo San Giovannino solo ed immerso in un paesaggio naturale – alternativamente brullo o rigoglioso – pone le sue radici nell’arte italiana della metà del Quattrocento: celeberrimo è il modello fornito dalla figuretta del piccolo santo nella nota pala di Santa Lucia de’ Magnoli di Domenico Veneziano. Il tema iconografico del San Giovannino raggiunge però l’apice del suo successo tra il Cinquecento e il Seicento, così come dimostrato dalle fortunate opere di Raffaello (1517, Musée du Louvre), Rosso Fiorentino (1521, Gallerie degli Uffizi), Andrea del Sarto (1523 circa, Gallerie degli Uffizi) e Caravaggio (1602, Galleria Doria Pamphili; 1610, Galleria Borghese).
In area emiliana, il tema iconografico del San Giovannino viene trattato, tra gli altri dalla pittrice Elisabetta Sirani in un dipinto attualmente alla Scottish National Gallery of Art di Edimburgo.
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