Il formato del foglio, 450 x 350 mm, con ampi margini, consente di apprezzare appieno l’opera, relegata in una cornice moderna, che ne esalta il valore estetico. La numerazione della tavola in numeri romani (DLXXIV) indica il posto che occupa all’interno della pubblicazione, suggerendo che l’opera fosse composta da un numero considerevole di tavole dedicate a diverse specie di uccelli.
La dedica al finanziatore, il Conte Pietro Verri Ciamberlano, evidenzia l’importanza del sostegno economico in progetti scientifici e artistici dell’epoca e riflette la rete di relazioni sociali e culturali che sosteneva tali iniziative. La cura dei dettagli nell’illustrazione e la qualità della stampa dimostrano l’approccio rigoroso e meticoloso di Manetti nella rappresentazione delle specie aviarie.
Questa tavola non solo serve come un documento scientifico per la classificazione ornitologica ma funge anche da opera d’arte, rappresentando un’epoca in cui l’arte e la scienza erano indissolubilmente legate.