In particolare, sul versante sinistro, rispetto all’osservatore, si snoda un sentiero che costeggia un torrente che sfocia in una cascata al centro della composizione, percorso da una carovana di viandanti a piedi e a cavallo che lo percorrono in entrambe le direzioni: risalendo il versante sulla costa montuosa si intravedono una chiesa ed in prossimità della cima un paese incorniciato dalle conifere.
Al versante sinistro particolarmente animato e rigoglioso, fa da contraltare quello destro che ha una vegetazione più rada e secca, dipinta nei toni cromatici dell’ocra, all’interno del quale si evidenziano piante morte, rami secchi e uno scarso numero di figure sull’aspra montagna. La sintesi di questa rappresentazione boschiva sembra essere nel grande tronco della conifera rinsecchita in posizione centrale, che rappresenta un albero morto, come monito alla caducità del tutto, della vita, le cui fasi sono riassunte nelle due coste montuose.
Sullo sfondo si apre il dettaglio di una cittadina all’orizzonte, lo scorcio di un paesaggio con architetture ben illuminato dall’uso di colori azzurri chiari e tenui, che, in netto contrasto con la scena antecedente, sembra volerci rassicurare e proiettare in una stagione futura.
Questo monumentale paesaggio di scuola veneta dei primi decenni del 1700 è dipinto a olio su tela, di suggestivo effetto teatrale, è largo più di 253 cm e alto 178, privo di cornice, proviene da una collezione privata milanese, è stato foderato e si presenta in buono stato conservativo, con ritocchi pittorici in corrispondenza della cucitura orizzontale della tela.