Madonna Immacolata
Olio su tela, cm 101 x 80
Con cornice, cm 112 x 87
La tela in esame, riferibile alla mano di un artista del XVIII secolo, illustra il tema dell’Immacolata Concezione, che sanciva come la Vergine Maria fosse stata preservata dal peccato originale fino al primo istante del suo concepimento. L’iconografia di tale episodio vede generalmente la Vergine sospesa tra nubi e cherubini in gloria, le mani giunte in preghiera, avvolta da un’aura di luce dorata: Maria è infatti la Madre del Verbo e della Luce che illumina la via di tutti i cristiani.
Ai suoi piedi è raffigurata una falce di luna crescente, considerata simbolo di castità, dettaglio che trae origine da un verso dell’Apocalisse di Giovanni Evangelista (12, 1) che recitava: «Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle».
In questa tipologia iconografica, talora, con la luna faceva la sua comparsa anche il serpente, a volte attorcigliato intorno alla falce: il serpente viene qui posizionato sul globo terracqueo, ma sempre in posizione di sottomissione totale alla Madre di Dio, che gli calpesta il capo, in segno inequivocabile di vittoria del bene sul male, dell’Immacolata Concezione sul peccato originale, della purezza e dell’innocenza sulle passioni.
Particolare attenzione merita il viso della Vergine, reso dall’artista con estrema dolcezza e candore: lo sguardo abbassato, le guance rosate, un lieve sorriso accennato, l’Immacolata incarna il volto umano della tenerezza e della speranza.
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