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L'Annunciazione, Luigi Garzi (Pistoia, 1638 - Roma, 1721)

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L'Annunciazione, Luigi Garzi (Pistoia, 1638 - Roma, 1721)
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Descrizione dell’oggetto d’antiquariato :

"L'Annunciazione, Luigi Garzi (Pistoia, 1638 - Roma, 1721)"
Luigi Garzi (Pistoia, 1638 - Roma, 1721)
L'Annunciazione

Olio su tela
cm. 130 x 114
In cornice cm. 142 x 126

Opera corredata da expertise del Prof. Emilio Negro

L’opera, certamente commissionata come oggetto di devozione privata, mostra l’Annuncio alla Vergine Maria, episodio evangelico qui impostato sulle due figure ritratte in primo piano, l’Arcangelo Gabriele ad ali spiegate, ritratto di una bellezza sovraterrena, che con aria imperiosa porge il supremo annuncio alla Vergine.

La vediamo qui ritratta assorta nella lettura di un libro di preghiere con gli occhi rivolti umilmente verso il basso in segno di devozione alla volontà divina, mentre le vengono consegnati dall’angelo i gigli bianchi, simbolo di purezza e castità.  

Nella parte alta della composizione l’immagine austera del Dio Padre, con la colomba irradiata di luce, emblema dello Spirito Santo, sorretto da due angeli tra le nuvole cariche di intensi bagliori e di giochi di luce, in pieno stile barocco.

Il dipinto va ricondotto alla mano di Luigi Garzi (Pistoia 1638 - Roma 1721), pittore dalla edotta personalità artistica, che seppe porsi come un'essenziale figura di raccordo fra Seicento e Settecento all'interno del complesso panorama artistico romano.

Dal suo dipingere, leggero e raffinato, affiora infatti un gradevole accordo di accenti pittorici desunti dalle opere dei migliori maestri contemporanei operosi a Roma in quegli stessi anni, ossia un'educazione al disegno di matrice toscana e romana che indugia piacevolmente sulle frivole cadenze rococò.

Toscano di origine, Luigi Garzi si recò giovanissimo a Roma nella bottega di Andrea Sacchi, il quale indirizzò i suoi studi verso il classicismo, confrontandosi con le opere di Raffaello, del Domenichino e di Nicolas Poussin; ma principalmente seguì gli esempi emiliani, prediligendo in modo particolare Giovani Lanfranco, Guido Reni e Pietro da Cortona.

Si tratta pertanto di un autore dalla cultura figurativa composita, carattere di stile che si rende manifesto nella luminosità calda, nei colori smaltati e nella levità delle forme delicate dei personaggi.

Il dipinto qui proposto esprime questa particolare formazione dell'autore, celebrato dalla storiografia per la sua operosa attività artistica all'insegna della grazia, dell'eleganza formale, dell'originalità creativa e della fine elaborazione cromatica, tutte caratteristiche che ritroviamo nella nostra tela.

La peculiare stesura ed il classicismo scultoreo delle figure avvolte da una luce morbida, ci conducono a datare la tela nella fase della sua prima maturità artistica, dunque intorno al 1680-90, quando Garzi seppe aprirsi a nuove esperienze figurative che gli diedero l'opportunità di realizzare importanti cicli di affreschi e pale d'altare, una numerosa serie di opere eseguite con la consueta ricca e calda gamma cromatica tipica della sua migliore produzione pittorica.


INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:

Il dipinto è venduto completo di una cornice dorata in legno ed è corredato di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.


Ci occupiamo ed organizziamo il trasporto delle opere acquistate, sia per l'Italia che per l'estero, attraverso vettori professionali ed assicurati.

Qualora abbiate il desiderio di vedere questa od altre opere di persona, saremo lieti di accogliervi nella nostra nuova galleria di Riva del Garda, in Viale Giuseppe Canella 18. Vi aspettiamo!

Contattateci per qualsiasi informazione o per organizzare un a visita, saremo lieti di rispondervi.

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