Questi lavori dal 1958 al 1960 presentano assemblaggi di vari oggetti, annotazioni di frammenti di stampe e immagini popolari.[4]
Nel 1960 si trasferisce a Parigi, poi a Milano, dove si tengono diverse mostre monografiche. Il primo da remoto ebbe luogo nel 1974.[5]
Dal 1962 Del Pezzo crea un tipico repertorio di "quadri" o "sculture", costituiti da pannelli geometrici monocromi, sui quali si inseriscono mensole o concavità svuotate, qui sorretti da oggetti geometrici (birilli, uova di legno, ciotole, manichini, ecc. ) a volte molto colorato. L'aspetto ludico è sempre presente nei tuoi oggetti pittorici e nei tuoi assemblaggi.
Per il tono ironico e l'utilizzo di oggetti quotidiani decontestualizzati, queste opere rimandano alla Pop Art; ma è netto il recupero di Giorgio De Chirico, Carlo Carrà, Giorgio Morandi (Motivo, 1967) e delle geometrie della pittura metafisica.
Lucio Del Pezzo è morto a Milano il 12 aprile 2020. La presente opera è una delle sei derivate di questo genere con l'inserimento di elementi di diversa natura, firmata e datata 1959.