Il gesto naturalissimo della Vergine con le mani dolcemente dischiuse e l'espressione rapita in contemplazione del piccolo Bambino rendono fresca e deliziosa questa immagine. L'intimo rapporto tra madre e figlio è valorizzato anche dall'idea di poggiare il neonato su un lembo del suo stesso mantello blu.
La scena è inondata da una luce dorata che sullo sfondo compone un luminoso tramonto o, più verosimilmente, un'alba.
Sono stati rilevati alcuni possibili significati simbolici relativi alla pianta di fico visibile sulla destra o alla stoffa bianca su cui poggia il Bambino: motivo che potrebbe essere interpretato in termini eucaristici. Più esplicite, tuttavia, sebbene ancora minimizzate, sono le allusioni alla fuga in Egitto per mezzo della sella visibile in primo piano e della palma ondeggiante sullo sfondo. Lo stesso vale per il fico che cresce dalle rovine, e che serve a ricordare come il sacrificio di Cristo abbia redento la prima disobbedienza di Adamo. Le rovine antiche invase dall'erba alludono alla fine del paganesimo.
Antonio Allegri, detto il Correggio, è stato uno dei più importanti pittori rinascimentali della scuola di Parma. E’ probabile che abbia studiato a Modena e a Mantova, arrivando prima della morte nel 1506 del famoso pittore Andrea Mantegna. Sebbene i suoi primi lavori siano pervasi dalla sua conoscenza dell'arte del Mantegna, il suo temperamento artistico era più simile a quello di Leonardo da Vinci. Mentre Mantegna utilizza una linea strettamente controllata per definire la forma, il Correggio, come Leonardo, preferisce il chiaroscuro o una sottile manipolazione di luci e ombre che creano morbidezza del contorno e un effetto sfumato. È anche abbastanza certo che all'inizio della sua carriera visitò Roma e subì l'influenza degli affreschi vaticani di Michelangelo e Raffaello.
Cm. 94x77 con cornice
cm.74x59 senza cornice