(Schivenoglia, Mantova 1678-1758)
Ester e Assuero
dipinto ad olio su tela
Misura: cm 52x137
Opera esposta durante la mostra dedicata all’omonimo pittore:
“Francesco Maria Raineri - Lo Schivenoglia 1676-1758, opere da collezioni private”
e pubblicata nel catalogo, pag 13.
Ester è la figlia di Abicàil della tribù di Beniamino, una delle due tribù che costituivano il Regno di Giuda prima della sua distruzione da parte dei babilonesi e la deportazione, nel 597, dell'élite del regno nelle province dell'impero persiano.
Alla morte dei genitori è adottata dal cugino Mardocheo il quale occupa una funzione amministrativa nel palazzo reale a Susa. Avendo sentito che il re Assuero cerca una nuova sposa, Mardocheo fa partecipare la cugina Ester alle selezioni. Ester viene scelta e diventa la sposa di Assuero.
Quando il primo ministro Aman decide di sterminare tutti i giudei del regno, Mardocheo, che ha sempre vegliato su Ester, la esorta a presentarsi al re per intercedere in favore dei propri connazionali. Sebbene fosse proibito con pena di morte accedere al re senza essere convocati, dopo un digiuno di tre giorni Ester si presenta davanti al re per domandargli il favore di accettare il suo invito a cena con Aman.
Durante la cena li invita nuovamente e durante il secondo banchetto informa il re di essere giudea e che Aman ha decretato lo sterminio di tutti i giudei del regno.
Ottiene allora dal re il diritto per i giudei di difendersi il giorno in cui dovevano essere sterminati.
Nel nostro dipinto è rappresentato il momento nel quale Ester si rivolge al re Assuero.
Francesco Maria Raineri
Quinto di sette figli, quattro maschi e tre femmine, nato da Laura Tomirotti e da Angelo Raineri, entrambi benestanti, rimase orfano da giovane di entrambi i genitori (la madre muore nel 1681 e il padre nel 1694). Per questo, è molto probabile che il Raineri sia stato avviato per l'istruzione a Mantova presso un collegio o convitto religioso dove oltre il normale insegnamento del leggere e scrivere e far di conto avrà appreso anche il gusto per l'arte, dato che in quel tempo ancora nella città di Mantova esistevano notevoli capolavori sparsi tra la reggia Gonzaga, il Te, le case patrizie, le chiese.
Detto “Lo Schivenoglia”, fu allievo di Giovanni Canti da cui apprese la tecnica di una pittura stesa velocemente con pennellate rapide e decise. Superò di gran lunga il maestro e raggiunse livelli eccelsi grazie al suo spessore inventivo, all'originalità e all'estro pittorico, all'abilità nel disegno, alla novità della sua programmata asimmetria che porta ad un'innovazione dell'estetica e della composizione spaziale delle tele.
Collaborò su tele e affreschi con Bazzani (1690-1769), anch'egli allievo del Canti.
Dipinse battaglie, scene mitologiche, ritratti, figure sacre, scene religiose e paesaggi. È stato definito il “surrealista del Settecento mantovano”. Si rapportò sia alla pittura lombarda che a quella emiliana. Tenne una scuola di pittura.
Fu nominato primo direttore dell'Accademia delle Belle Arti di Mantova (detta anche Teresiana) nel 1753. L'Accademia fu fondata da Giovanni Cadioli (pittore) nel 1752 dopo l'autorizzazione di Maria Teresa d'Austria. A Giovanni Cadioli, preparatore delle tele dei dipinti e pittore, e ad Antonio Bonoris, pittore, lasciò in eredità (come da testamento) tutto il suo studio.
L’oggetto è provvisto dell’attestato di libera circolazione, rilasciato dal Ministero per i beni culturali, che ne certifica l’epoca e dà al bene la possibilità di essere esportato.
L'opera, come ogni altro nostro oggetto, sarà venduta corredata da attestati di autenticità e lecita provenienza.
Ci occupiamo e organizziamo personalmente l'imballaggio e la spedizione delle opere d'arte con assicurazione in tutto il mondo