Battesimo di Cristo
Olio su tela, 84 x 70 cm
Con cornice, 98 x 84 cm
L’artista responsabile del dipinto si forma certamente presso la fiorente bottega di Luca Giordano: la tela presenta infatti caratteristiche comuni alle opere di vari membri della scuola dell’artista partenopeo, tra cui spiccano le figure di Paolo De Matteis (Salerno 1662-Napoli 1728) e Giovan Battista Lama (Napoli 1673-1743; la prima citazione ufficiale a Lama si data al 23 settembre 1699; nelle Aggiunte all'Abecedario del prelato carmelitano Pellegrino Orlandi del 1733, l’artista è definito, a quelle altezze cronologiche "in età d'anni sessanta". ). Questi due artisti, tra loro imparentati (Lama aveva sposato Nunzia Perrone, sorella della moglie di De Matteis), interpretano in chiave innovativa i crismi del barocco di Giordano, dando vita a forme di rappresentazione contraddistinte da un marcato dinamismo.
In particolare, spetta a questi due artisti la reinterpretazione dell’iconografia giordanesca del Battesimo di Cristo, di cui dipinti come quelli delle Civiche raccolte d’arte del Castello Sforzesco e del New Orleans Museum of Art risultano costituire illustri testimonianze. Nelle versioni del Battesimo di De Matteis e Lama, il soggetto si carica di una connotazione espressionista e la pennellata si fa rapida e sfuggente; allo schema giordanesco, che prevede la presenza esclusiva delle figure di Cristo e del Battista, accompagnati dalla colomba che simboleggia lo Spirito Santo, si vanno ad aggiungere un Dio Padre benedicente parzialmente nascosto dalle nubi ed attorniato da un corteo di angioletti ed una coppia di angeli inginocchiati, intenti a reggere le vesti del Signore mentre questo riceve da San Giovanni Battista il sacramento del Battesimo. A testimoniare questa tendenza sono dipinti come il Battesimo di Cristo di De Matteis della Pinacoteca provinciale Corrado Giaquinto di Bari (inv. 16) e il Battesimo di Lama, attualmente in collezione privata.
È proprio quest’ultimo dipinto ad avvicinarsi maggiormente a quello in questo frangente analizzato: si potrebbe addirittura ipotizzare che le due opere siano della medesima mano.
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