San Pietro in preghiera entro ghirlanda di fiori
Olio su tela, cm 111 x 95,5
Con cornice, cm 126 x 110,5
La pratica di incorniciare personaggi pertinenti alla sfera religiosa entro ghirlande riccamente fiorite si deve alla collaborazione intellettuale tra Federico Borromeo e Jan Brueghel il Vecchio. A dispetto della fama tutta nordica e fiamminga che avrebbe poi caratterizzato questa iconografia, sarebbe possibile ricondurre questa declinazione figurale all’arte lombarda della Milano borromaica con Carlo Antonio Procaccini alla sua testa. Se è infatti possibile riconoscere il prototipo di questa iconografia nell’esemplare conservato oggi presso la Pinacoteca Ambrosiana ed eseguito da Jan Brueghel il Vecchio nel 1607-1608, è ipotizzabile che il vero antecedente del genere sia quanto organizzato dallo stesso Brueghel oggi custodito presso la Mauritshuis dell’Aia. Brueghel padre e figlio si cimentarono nell’esecuzione di svariate repliche, indirizzando il tipo della ghirlanda devozionale a dispetto dei più austeri cartigli festonati introdotti dal gesuita Daniel Seghers e seguaci.
La tipologia delle ghirlande attornianti Vergine, Bambino e Santi abbondò nel mondo fiammingo in risposta alla Riforma protestante che andava dilagando sul finire del XVI secolo e che andava in concomitanza negando la validità delle rappresentazioni della Vergine o dei Santi.
Brughel il Vecchio seppe così soddisfare il fabbisogno dei collezionisti cattolici bisognosi di immagini sacre.
Il presente dipinto, vicino alle vegetazioni di Giovanni Stanchi detto dei Fiori (1608-1675) e alle figurazioni di Massimo Stanzione (1585-1656) per quanto riguarda l’immagine di San Pietro, si accosta al sincretismo tra la cultura napoletana e i modi d’oltralpe, lungamente in voga per l’intero Seicento.
L'oggetto è in buono stato di conservazione