Scena di banchetto
Olio su tela, cm 110 x 162
Con cornice, cm 121 x 172
L’opera raffigura una scena di banchetto con cinque partecipanti posizionati attorno a una tavola coperta da una tovaglia candida le cui pieghe lungo il bordo frontale ricordano le tende di un sipario teatrale tanto sono curate nelle geometrie e negli effetti chiaroscurali. Al di sopra si svolge la scena che vede cinque personaggi con al centro una giovane donna che mostra una delle portate ai due convitati sulla sinistra: un anziano barbuto con turbante e una signora ricacamente vestita di profilo. Alla destra invece troviamo un ragazzo con cappello piumato che osserva alle spalle della donna al centro e un vecchio, anch’esso barbuto, poggiato di gomito sul desco. Le vesti sfarzose, i gioielli, le corone e il sontuoso servizio da tavola conferiscono ai personaggi una certa caratura sociale, nobiliare forse o cortigiana, che fa riflettere sul soggetto rappresentato: potrebbe trattarsi di un semplice banchetto ma gli atteggiamenti dei commensali tradiscono un tono più grave e solenne. Inoltre, il gesto della donna centrale, che fissa lo spettatore come a voler sottolineare il gesto, sembra cogliere di sorpresa gli altri presenti, intenti a scrutare con espressioni serie e interrogative il piatto su cui si trova una semplice pagnotta. Non sembrano esserci motivi che giustifichino espressioni così seriose ma osservando altre scene della tradizione pittorica veneta e non solo si ritrovano volti, sguardi, costumi e gesti simili quando si osservi l’episodio del banchetto di Erode, con la sostanziale differenza della testa del Battista sul piatto portato da Salomé al posto del semplice pane. Forse quell’episodio è stato qui riproposto per l’estrema qualità e preziosità dei particolari, per l’eccezionale introspezione psicologica dei personaggi o per avere una celata connessione con un episodio biblico legato alla convivialità a tavola. Vanno anche notate le corone dell’anziano di destra e della donna di profilo che suggeriscono ulteriormente un banchetto regale come quello di Erode, come pure il turbante esotico e orientaleggiante del vecchio barbuto sulla sinistra, spesso presente nei dipinti con questo soggetto. In ogni caso la qualità è alta nei chiaroscuri, nei riflessi di luce degli abiti preziosi e delle stoviglie, nella resa espressiva di ogni personaggio e nell’uso di toni freddi, che danno un luccicante contrasto con i pregiati particolari dorati. I riferimenti stilistici si possono individuare nella scuola lombarda, con particolare attenzione a pittori bresciani come il Moretto, senza escludere una possibile influenza anche della pittura veneta, diffusasi nei territori orientali della regione durante il dominio della repubblica.