Cupido con un cigno e ragazzi che raccolgono frutti (Estate) Cupido e Bacco che pigiano l’uva

Cupido con un cigno e ragazzi che raccolgono frutti (Estate)  Cupido e Bacco che pigiano l’uva
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Descrizione dell’oggetto d’antiquariato :

"Cupido con un cigno e ragazzi che raccolgono frutti (Estate) Cupido e Bacco che pigiano l’uva "
Neoclassicismo, XIX secolo, da Bertel Thorvaldsen (Copenaghen, 1770 – 1884)

Cupido con un cigno e ragazzi che raccolgono frutti (Estate)

Cupido e Bacco che pigiano l’uva (Vendemmia)

(2) Gesso, cm 52 x 68
Con cornice, cm 69 x 87

I due gessi in esame, raffiguranti rispettivamente Cupido con un cigno e ragazzi che raccolgono frutti (o Allegoria dell’Estate) e Cupido e Bacco che pigiano l’uva (o Vendemmia) riprendono direttamente i modelli realizzati sia in gesso, che in marmo, del maestro danese Berthel Thorvalsden (Copenaghen, 1770 – 1884), oggi entrambi conservati presso il Museo Thorvaldsen a Copenaghen, contenente più di quattro mila opere d’arte dell’artista tra sculture, dipinti e disegni. 
Ammesso all'Accademia di Belle Arti di Copenaghen all'età di undici anni in riconoscimento del suo insolito talento nel disegno, Thorvalsden si formò aiutando il padre Gotskalk, abile artigiano e intagliatore, nella decorazione delle navi. Per altri tre anni lo scultore impartì lezioni private di disegno e soprattutto creò numerose statue per il palazzo del principe ereditario Federico nel palazzo di Amalienborg. Il 29 agosto 1796 Thorvaldsen poté finalmente iniziare il suo viaggio per Roma, dove giunse l'8 marzo dell'anno successivo a causa di due soste a Malta e Napoli: tale data venne in seguito festeggiata dall'artista come il suo "compleanno romano"; nell'Urbe decise di farsi chiamare Alberto, nome con cui fu popolare in Italia. Qui ottenne un enorme successo, che fino al 1818 lo trattenne in Italia. A dimostrazione dell’enorme successo, fu membro della prestigiosa Accademia di San Luca di Roma, di cui fu anche Presidente negli anni 1827-1828. Nel maggio 1805 l'Accademia delle belle arti di Copenaghen nominò Thorvaldsen membro ordinario e nello stesso anno egli fu nominato membro onorario dell'Accademia delle belle arti di Bologna. In quel periodo ottenne, inoltre, alcuni incarichi di stato da parte di Napoleone, parte dei quali vennero accolti dal mecenate e collezionista conte Giovanni Battista Sommariva per la sua villa al lago di Como in seguito alla caduta dell'imperatore dei francesi.
Profondamente influenzato sia dallo scultore Johannes Wiedewelt che dal pittore Nicolai Abildgaard, entrambi profondi conoscitori del classicismo innovativo e rivoluzionario così come si formulava a Roma nella seconda metà del XVIII secolo, Thorvaldsen fu uno dei massimi rappresentanti del neoclassicismo nella scultura, che interpretò rigorosamente aderendone ai canoni estetici con grande purezza formale. Pur essendo spesso paragonato a Canova, rispetto a quest'ultimo Thorvaldsen incarnò in misura maggiore lo stile dell'arte classica greca. Le pose ed espressioni delle sue figure sono molto più rigide e formali di quelle di Canova. Il lavoro di Thorvaldsen è caratterizzato da chiarezza, precisione e attenzione ai dettagli. Era un maestro della forma umana, e le sue sculture sono spesso lodate per la loro bellezza ed espressività. L'opera di Thorvaldsen ebbe una profonda influenza sullo sviluppo dell'arte neoclassica, ed è considerato uno degli scultori più importanti del XIX secolo. Per la quasi totalità delle sue opere (bassorilievi, statue e busti) Thorvaldsen scelse figure e motivi tratti dalla mitologia greca, che raffigurò con tratti semplici ed idealizzati. Tra gli allievi di Thorvaldsen vanno ricordati Hermann Vilhelm Bissen, Hermann Ernst Freund, Emil Wolff, Ludwig Schwanthaler, Eduard Schmidt von der Launitz, Pietro Tenerani e Luigi Bienaimé. 

L'oggetto è in buono stato di conservazione
Prezzo: 12 000 €
Epoca: XIX secolo
Stile: Arte moderna
Stato: Buono stato

Materiale: Gesso
Larghezza: 69-87
Altezza: 52 -69

Riferimento (ID): 1411439
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Cupido con un cigno e ragazzi che raccolgono frutti (Estate) Cupido e Bacco che pigiano l’uva
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