Misure
cartone cm 25x19
cornice cm 47 x 39
Mario Gachet è nato a Torino da una famiglia originaria di Saint-Etienne in Francia. Il padre, avvocato e proprietario di una fabbrica di velluto, era appassionato d'arte ed era amico di Vittorio Cavalleri, figura artistica di spicco nel mondo culturale torinese di inizio secolo. Fu Cavalleri a scoprire il talento del giovane Mario indirizzandolo all'Accademia di Belle Arti di Torino. Gachet è presente dal 1902 alle mostre quadriennali torinesi che si svolgono presso il Circolo degli Artisti, dalle quali, nel 1969, riceve la targa di decano dei pittori attivi. Nel 1911 organizzò una mostra personale a Londra e dal 1914 fu presente alla Galleria d'Arte Moderna di Torino con numerose opere. Viaggiò molto e produsse una notevole quantità di opere, sperimentando varie tecniche pittoriche tra cui affreschi di chiese e miniature. La sua competenza venne riconosciuta anche da Casa Savoia che acquistò l'opera “Le anime e Dio” presentata all'Esposizione di Milano del 1914. La sua vita familiare fu segnata da alcuni tristi eventi. Sposatosi a vent'anni, rimase vedovo dopo quattro anni con il figlio Benvenuto, che perse nel 1928 a soli ventotto anni. La sua pittura aveva un carattere singolare e personale che la collocava in un'epoca storica e allo stesso tempo rivelava l'animo dell'autore. Su “Il Piemonte” del 23 ottobre 1923 i suoi dipinti per la XXV mostra degli Amici dell'Arte vengono così commentati: “Sono quadri malinconici... piange il desolato abbandono delle cose. È un paesaggista di rara efficienza e arguzia: dipinge un'assenza misteriosa e poetica nella natura."