Capriccio architettonico
olio su tela cm. 92 x 70
incorniciato cm. 117 x 95
Expertise del Prof. Giancarlo Sestieri (Roma)
Ulteriori dettagli della presente opera sono visionabili su: www.antichitacastelbarco.it
Con riguardo a questo raffinato “Capriccio architettonico” (dipinto a olio su tela, cm 92 x 70), risulta di manifesta evidenza la matrice romana della sua inventiva, costituita dall’interno di un immaginario palazzo in rovina, di cui emergono due arcate a tutto sesto, ancora maestose pure essendo in parte diroccate, poggianti su coppie di colonne lisce dai capitelli compositi di complesso e bizzarro modello, in cui s’intrecciano i vari stili classici. Completano l’angolazione espositiva archeologico-ruinistica della composizione il contrasto tra il ben conservato grande vaso, direttamente ispirato a modelli famosi come quello “Ludovisi”, e i frammenti architettonici, tra cui un capitello capovolto nell’angolo inferiore destro. […]
Chiaramente l’autore si rifà al gusto delle inventive del Panini, venuto in grand’auge sin dalla metà del Settecento ben oltre i confini dello stato pontificio, non essendo da escludere anche una sua cognizione di opere consimili di diretti seguaci del maestro piacentino, o di altri specialisti del settore che agirono in leggero anticipo o nella sua scia, come Il Carlieri e il Roberti, o i vari francesi con il Servandoni, subito messosi in luce al riguardo e che perseguì un indirizzo attinente a quello del “Capriccio” qui preso in considerazione. Il “Capriccio” si avvale però anche di un’animazione figurativa e di uno sfondo paesaggistico nella luce dell’arcata, che riconducono chiaramente al Van Bloemen – figure e sfondi uguali sono in molti suoi dipinti e quasi uguali in uno assegnato alla sua bottega... […]
[Giancarlo Sestieri]
Pierre-Antoine Demachy fu un pittore francese, nato il 17 settembre 1723 a Parigi, e morto il 10 settembre 1807.
Attivo nella seconda metà del XVIII secolo, si specializzò in dipinti di rovine architettoniche, in trompe l’oeil e soprattutto nelle vedute di Parigi, dove ha dato libero sfogo alla sua creatività ed audacia.
Fu l’antenato del banchiere Charles Adolphe Demachy (1818-1888).