Il gruppo raffigura due uomini dalle muscolature pronunciate avvinti nella lotta: la salda anatomia e le giuste proporzioni rendono la scena particolarmente realistica. L’equilibrio dei corpi è tale da non svelare l’esito della lotta. Il restauro ordinato dal Cardinale Ferdinando de’ Medici, acquirente dell’opera, integrò le teste perdute. Il gruppo, trasportato ed esposto per circa un secolo in Villa Medici a Roma, giunse a Firenze nel 1677 dove fu oggetto di ulteriori restauri che ripristinarono certamente il braccio destro del lottatore superiore. Il marmo, datato al I sec. a.C., è replica romana di un perduto originale bronzeo greco del III sec. a.C. riconducibile alla produzione di Lisippo, scultore celebre per numerose opere in bronzo e marmo, nonché in particolare per il ritratto di Alessandro Magno. Il gruppo rappresenta un esemplare unico, poiché non sono note ulteriori repliche.