Ci sono poi importanti artisti autoctoni come il Cercignani che si inserì nel percorso evolutivo della pittura del secondo Cinquecento, partendo da moti repentini e dai cangiantismi di Rosso Fiorentino e coniugando le formule senesi del Sodoma e del Beccafumi con il gigantismo michelangiolesco.
In questa bellissima trasfigurazione raffaellesca dipinta su rame di insolite dimensioni, il Cercignani riesce a mantenere alla scena un’atmosfera di intenso pathos pur ritraendo i personaggi con espressioni più pacate e meno drammatiche di quelle del dipinto originario.
La scheda è stata redatta dalla galleria antiquaria “Le Quinte di via dell’Orso”.
Si presenta entro cornice dorata moderna. Buone le condizioni conservative, la lastra in rame è leggermente ondulata sul lato superiore sinistro e la luce UV segnala rivela minime puntinature, cadute di colore, compatibili con l’epoca cinquecentesca.