Quadro italiano della seconda metà del XVII secolo. Il dipinto, ad olio su tela, è un'interessante replica antica di una celeberrima composizione di Guido Reni raffigurante San Girolamo in meditazione. L’originale, realizzata intorno al 1640, si trova oggi alla Reggia di Venaria Reale, in prestito dalla Galleria Sabauda di Torino, e proviene dalle collezioni del principe Eugenio di Savoia-Soissons (1663-1736), grande condottiero al servizio della corte viennese e raffinato collezionista. San Girolamo, dichiarato Dottore della Chiesa da Pio V nel 1576, nacque in Dalmazia, nell’odierna Croazia, e fu un uomo di grande cultura letteraria. Sulla base dei testi originali in greco e in ebraico Girolamo attuò la traduzione in latino dei quattro Vangeli. Esistono alcune iconografie di San Gerolamo legate ad episodi della sua vita. Tra queste, molto diffusa è la raffigurazione del santo nel deserto, in meditazione o intento a studiare. L’opera originale di Guido Reni e quella oggetto di studio, vedono il santo seduto in un ambiente boschivo, mentre poggia la testa sul braccio sinistro, in raccoglimento meditativo, e sorregge con la mano destra un teschio, simbolo di penitenza e di memento mori. Sulla roccia su cui poggia sono inoltre raffigurati due volumi, di cui uno aperto, e un calamaio, evidente riferimento ai suoi studi e alla sua opera esegetica. La tela in oggetto presenta alcune varianti a carico dell’ambiente sullo sfondo: il paesaggio spoglio e austero dell’originale è qui vivacizzato da un albero verdeggiante, un cielo azzurro e alcune nuvole vaporose all’orizzonte. Opera già restaurata con rintelo, sostituzione del telaio e ripresa del colore in piccoli punti. Nel complesso in ottimo stato conservativo.
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