Olio su tela di forma ovale probabilmente rintelato all'inizi del '900 e montato su bella cornice dorata prima metà del XIX secolo. In ottimo stato di conservazione.
Il dipinto in questione, mostra effettivamente peculiarità dell'arte del Boselli, la composizione è carica di dettagliati effetti luministici che sono riportati attraverso una pennellate dense e veloci, rendendo la pittura molto materica e dai vibranti effetti naturalistici .
Fu un pittore attivo soprattutto a Parma e nella sua città natale, Piacenza, dove studiò e si introdusse nel mondo della pittura sotto la guida di Michelangelo Nuvolone. Proprio in quella bottega ebbe modo di conoscere Angelo Crivelli, (noto come il Crivellone), animalista specializzato in selvaggina, che influenzò in modo significativo il suo stile assieme alla scuola cremonese, a quella bergamasca del Baschenis, di Bettera, a quella romana di Michelangelo Cerquozzi, oltre che a quella fiamminga. Le altre basi della sua personalità pittorica derivarono dallo studio e dalla osservazione di nature morte regionali e locali, dal Parmigianino per quanto riguarda le figurazioni, dalla Macelleria di Annibale Carracci per le tematiche ricorrenti e le scene.
Le dimensioni del dipinto sono cm 97 x 74.Comprensivo di cornice cm 122 x 97.
Il dipinto è corredato da un vecchio expertise scritto da Ferdinando Arisi; maggior esperto di questo pittore che scrisse il libro "Felice Boselli pittore di natura morta" pubblicato da Ugo Bozzi editore nel 1973.