Questo disegno accademico, realizzato su carta marrone, raffigura la famosa statua di Mercurio di Giambologna, una delle opere più celebri del Rinascimento italiano.
XIX secolo.
Carboncino su carta marrone.
La scultura originale in bronzo, completata nel 1565, ritrae Mercurio, il messaggero degli dei, in una posa dinamica e aggraziata, con un piede che sfiora appena il suolo.
È rappresentato con sandali alati, un elmo e il caduceo, il bastone intrecciato con serpenti che simboleggia pace e prosperità.
La statua originale di Mercurio è conservata al Museo del Bargello a Firenze, con una replica notevole esposta nei Giardini di Boboli. Nelle accademie del XIX secolo, come l'Accademia Albertina, i calchi in gesso delle statue classiche e rinascimentali erano comunemente utilizzati come modelli di studio per studenti di disegno e scultura.
Questo disegno mostra l'attenzione accademica per i dettagli e l'uso abile del chiaroscuro per ricreare la tridimensionalità della figura.
Il disegno fa parte di una collezione di studi a carboncino del XIX secolo dell'Accademia Albertina di Torino, che illustra l'uso del carboncino nero e marrone su carta per rappresentare le sculture classiche.
Questo disegno italiano del XIX secolo di una scultura classica in gesso dimostra una modellazione esperta del chiaroscuro, enfatizzando i dettagli intricati e le texture delle statue originali. L'uso del carboncino nero e marrone migliora la profondità e il realismo, rendendo queste opere non solo esercizi accademici ma anche autentiche realizzazioni artistiche.
Misurando 62 cm x 48 cm, il disegno cattura magnificamente la leggerezza della figura di Mercurio e i dettagli intricati della sua anatomia, riecheggiando il patrimonio mitologico dell'arte greca e romana. Mercurio, noto come Hermes nella mitologia greca, era il rapido messaggero degli dei, protettore dei viaggiatori e del commercio.
La sua figura unisce i mondi del mito e dell'arte, incarnando gli ideali classici di equilibrio e movimento.
Una caratteristica curiosa dell'opera è la silhouette sbiadita visibile sul retro del foglio, suggerendo che l'artista potrebbe aver riutilizzato il foglio o esplorato più studi contemporaneamente.
Questo dettaglio sottile aggiunge uno strato intrigante all'opera, collegandola non solo al processo dell'artista, ma anche alle tradizioni artistiche dell'antichità e alla loro rinascita nel Rinascimento.
Il disegno, con il suo soggetto classico e la padronanza della forma, offre uno sguardo alla linea artistica e mitologica che attraversa i secoli, rendendolo un pezzo affascinante per collezionisti e amanti dell'arte classica.