XIX secolo, La Gioconda

XIX secolo
La Gioconda
Olio su tavola, cm 74 x 50,5 
Con cornice, cm 106 x 76
     
Quadro da sempre avvolto nel mistero è ancora oggi uno dei capolavori più conosciuti al mondo. 
Stando a quanto raccontato dal Vasari nel 1503 Leonardo riceve una commissione da Francesco del Giocondo un commerciante di seta fiorentino che gli chiede di eseguire un ritratto di sua moglie Lisa Gherardini ( da qui i due nomi con la quale è conosciuta). Leonardo cercando di perfezionare l’opera la porterà con sé in Francia, quando, nel 1516, viene chiamato da re di Francia Francesco I per diventare pittore di corte. 
Dopo la sua morte entra quasi subito nelle collezioni dei sovrani francesi passando al Louvre nel 1665 poi a Versailles nella galleria privata di Luigi XIV per poi, dopo la Rivoluzione francese del 1797, tornare al Louvre. 
Anche Napoleone ama particolarmente il dipinto tanto da farlo spostare per un certo periodo di tempo nel Palazzo delle Tuileries a decorazione della stanza di Giuseppina.  Tra il 1804 – 1805 ritorna al Louvre definitivamente. 
La Gioconda fu protagonista di uno dei furti d'arte più clamorosi della storia il cui clamore mediatico ha contribuito a rendere il dipinto tra i più conosciuti al mondo e il Louvre il museo più visitato al mondo.  Il 21 agosto 1911, il dipinto scomparve misteriosamente dal Museo del Louvre di Parigi, scatenando un'indagine internazionale che durò due anni. Il ladro, Vincenzo Peruggia, un imbianchino italiano che all'epoca lavorava al Louvre, era convinto che la Gioconda fosse stata ingiustamente sottratta all'Italia da Napoleone Bonaparte. Il suo piano era semplice: nascondersi in un armadio del museo durante la notte, e al mattino seguente, approfittando della chiusura del museo, rubare il quadro e riportarlo in patria. La scoperta del furto sconvolse il mondo dell'arte. La polizia francese avviò un'indagine serrata, che inizialmente si concentrò su possibili complici all'interno del Louvre. Furono interrogati centinaia di persone, tra cui artisti, collezionisti e mercanti d'arte, tra cui anche Apollinaire e Picasso.  Due anni dopo, nel dicembre 1913, la Gioconda fu ritrovata a Firenze, in un albergo dove alloggiava Vincenzo Peruggia. Il ladro, che aveva tentato di venderla a un antiquario, fu arrestato e condannato a un anno e sette mesi di carcere. Prima del rientro in Francia l’opera fu esposta per un breve periodo di esibizione in Italia.

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